Ordine commercialisti di Oristano. Finalmente una donna presidente: Giuseppina Uda!
Nelle giornate di lunedi 21 e martedi 22 febbraio si sono svolte le elezioni per il rinnovo del presidente, del consiglio direttivo e del collegio dei revisori dell’ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabile dell’ordine di Oristano. Per la prima volta l’ordine elegge presidente una donna, la commercialista Giuseppina Uda, in sostituzione dell’uscente Giorgio Ibba, e il nuovo consiglio direttivo. Faranno parte del consiglio dell’ordine:
Maria Laura Manca, Salvatore Pontis, Rita Boe, Antonella Congiu, Luciano Ledda e Giorgio Iocca. Le cariche di vice, segretario e tesoriere saranno assegnate nel prossimo consiglio.
È stato inoltre nominato il collegio dei Revisori dei conti. Ne faranno parte Giuseppino Marongiu Presidente, Antonangela Cadeddu e Francesca Cannas componenti, Carmine Mannea e Luisa Corriga revisori supplenti.
Questa elezione è stata caratterizzata da rinvii per via di continui ricorsi e dalla pandemia, scaturiti poi nel commissariamento dell’Ordine Nazionale e nella decisione di poter esprimere il voto solo in modalità telematica.

“Sono lusingata per il risultato raggiunto ma sono certa di avere una squadra di colleghi collaborativi e desiderosi di fare bene, che sapranno interpretare molto bene, le necessità della nostra professione, in un momento particolarmente difficile come questo. Il mio impegno sarà quello di far sentire il dottore commercialista sempre a fianco e a disposizione di imprenditori, imprese e del territorio in difesa e a tutela di tutto il mondo produttivo – ha dichiarato la neo Presidente-. In questo momento sento di rivolgere un pensiero di riconoscenza a un nostro grandissimo collega che ci ha lasciato qualche settimana fa, il dottor Fernando Ruggeri, faro per tutti noi e un pensiero carico di emozione alla giovane collega Giuliana Tosco che il 26 gennaio scorso, incinta e con una vita apparentemente felice, si è suicidata perché non ha retto al peso degli adempimenti e di una agenda fiscale non più sostenibile”.