Eolico. Da Solarussa e Siamaggiore ancora un coro di no e un nuovo appello alla Regione

Venerdì 15 Settembre alle 18 si è svolta a Solarussa, presso i locali di casa Naitana un’assemblea popolare che ha coinvolto le comunità di Solarussa e Siamaggiore.

L’assemblea, voluta ed organizzata dalle due amministrazioni ha dato seguito all’incontro svolto a Narbolia lunedì 4 Settembre: l’obiettivo è quello di mantenere viva l’attenzione e le preoccupazioni sia in merito  alle due  proposte progettuali di parco eolico presentate dalla Società Sorgenia Renewable s.r.l di Milano ma anche dei sempre più numerosi parchi di agrifotovoltaici che insistono in maniera gravosa e pesante sui  rispettivi territori comunali.

All’incontro, oltre ai sindaci e alle amministrazioni direttamente coinvolti nel progetto, erano presenti amministratori e rappresentanti delle associazioni di tutela dei cittadini e dei territori, che già hanno apportato il loro prezioso contributo nella stesura delle osservazioni presentate in fase di Valutazione di Impatto Ambientale.

Dai vari interventi sono emersi i forti dubbi sull’iter gestionale ma anche e soprattutto sulle modalità con cui la società Sorgenia Renewables S.r.l. ha gestito la proposta progettuale: dal mancato coinvolgimento dei consigli Comunali che hanno competenza nella gestione del proprio territorio dal punto di vista urbanistico ed edilizio, alle tempistiche nella presentazione dei progetti, mettendo in seria difficoltà gli uffici tecnici degli enti locali.

A gran voce è stata richiesta alla Regione Sardegna l’adozione di provvedimenti che pongano, con la massima urgenza, rimedio all’assenza di politiche di gestione dei grossi impianti che, in modo sempre più caotico e disorganico vengono sottoposti ai piccoli Comuni.

Si è evidenziata la necessità di accelerare il processo di transizione da fonti fossili a fonti rinnovabili ma non senza un’accurata pianificazione degli interventi che debbono tutelare i valori paesaggistici, ambientali e storici presenti nei nostri territori.

La strada da intraprendere è quella di una politica energetica diversa, che eviti chiari ed evidenti fenomeni di speculazione, e che miri alla promozione di una dimensione sia sociale che economica della Comunità locale attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini e la costituzione delle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) capaci di realizzare un reale risparmio economico ed energetico.

La battaglia è appena cominciata, ma solo  attraverso assemblee popolari ed il sostegno delle proprio comunità le Amministrazioni potranno opporsi a questi progetti speculativi e difendere i propri territori.

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