
Il FAI finanzia 23 progetti in Italia dei Luoghi del Cuore. C’è anche il Monastero di Santa Chiara
Ventitré “Luoghi del Cuore” avranno nuova vita grazie al FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS in collaborazione con Intesa Sanpaolo, nell’ambito della più importante campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo, restaurarlo e valorizzarlo. Sono storie e progetti che raccontano un’Italia di piccole comunità che si impegnano con tenacia a preservare e a valorizzare il proprio territorio a partire dal patrimonio culturale e paesaggistico, riconosciuto testimonianza significativa e imperdibile di storia, identità e tradizioni, ma anche motore di aggregazione sociale e sviluppo economico, stimolo per il coinvolgimento di tutta la comunità, con grande attenzione ai più giovani, e occasione per affrontare i temi della sostenibilità, della crisi ambientale e dell’accessibilità. Da Nord a Sud Italia saranno finanziati ventitré progetti che riguardano luoghi amati e identitari, che rivelano storie uniche di passione e perseveranza, come ad Oristano, dove un piccolo nucleo di suore di clausura si sono battute a favore del proprio monastero, fino a ottenere il contributo per la sua valorizzazione con la collaborazione della Prefettura e dell’Università di Cagliari.
Il FAI sosterrà con un contributo di 14.000 euro un progetto di valorizzazione a favore del Monastero di Santa Chiara a Oristano, al 30° posto della classifica nazionale del censimento 2022 e luogo più votato in Sardegna, grazie a 8.094 voti raccolti dal comitato “Amici del Monastero”, nato dalla volontà di Suor Caterina, una delle suore di clausura del piccolo nucleo che ancora vive nel monastero (al momento sono sette) e se ne prende cura quotidianamente, con l’obiettivo di promuovere questo luogo del cuore di elevata valenza storica, già in occasione dei censimenti 2018 e 2020. Le due passate edizioni ebbero scarsi risultati. Ma grazie alla loro perseveranza, le monache hanno saputo individuare la strada giusta per attirare l’attenzione sulla chiesa, il monastero e il ricco e vario patrimonio storico documentale fin qui conservato: la partecipazione alle Giornate FAI.
A seguito dell’evento e delle numerosissime richieste di visita, è cresciuto in maniera costante l’interesse verso il luogo che ha portato all’ottimo risultato al censimento 2022 oltre a una proficua collaborazione con i volontari FAI di Oristano.

Il complesso di Santa Chiara si trova nel centro storico di Oristano e fu edificato in forme gotiche negli anni successivi al 1343. Nel monastero, che mantiene tutt’oggi intatto il suo austero aspetto trecentesco, le suore Clarisse perpetuano la loro clausura sin dai tempi della sua fondazione. È uno dei rari casi in cui lo stile dell’edificio ecclesiale ripercorre gli schemi del gotico francese diffuso in città da maestranze guidate da toscani. L’austero prospetto, in conci di arenaria, presenta due monofore cieche ai lati di un semplice rosone allineato sotto la campana. All’interno i restauri novecenteschi hanno riportato alla luce l’originaria struttura gotica della chiesa, con volte a crociera e un’abside quadrata che, adorna di un grande arco acuto, inquadra un’elaborata bifora. Interessanti sono le mensole lignee a sostegno del palco dei cantori, con intagliati telamoni e figure zoomorfe.
L’intervento sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo – richiesto dal Monastero di Santa Chiara in virtù di un accordo stilato con la Prefettura di Oristano, proprietaria del Bene – permetterà la valorizzazione del Monastero, attraverso un progetto di ricerca, il cui coordinamento generale sarà curato dal professor Andrea Pala, professore associato di Storia dell’Arte Medievale dell’Università di Cagliari, supportato da un Comitato scientifico, finalizzato alla realizzazione di un totem digitale interattivo, utile quanto indispensabile per far comprendere la complessa e multiforme vicenda storica e artistica dell’edificio e del complesso monastico attraverso i secoli.
Questo intervento, risultato della capacità e tenacia delle suore nello sfruttare il censimento come cassa di risonanza per la promozione del Monastero, permetterà una maggiore fruizione in termini di tempo – aumenteranno i giorni di apertura – e una più completa esperienza di visita.