
Monumenti Aperti sbarca a Sini
Fra i 22 Comuni che partecipano al quarto weekend di Monumenti Aperti, c’è anche Sini: l’appuntamento con il suo patrimonio naturale e culturale e le tradizioni locali è per sabato 25 e domenica 26 maggio. Saranno dieci i monumenti raccontati dai volontari e tre gli itinerari tematici.
I MONUMENTI
Chiesa di San Giorgio Martire. Visite guidate a cura del Comitato permanente San Giorgio. Visite guidate dai ragazzi volontari della Proloco e del Comune di Sini. Sull’origine di questa chiesa esistono alcune antiche leggende, la più importante delle quali narrata dal bassorilievo installato nel muraglione del parco, facente parte del progetto “Contus de Pedra”. Alla chiesa si giunge attraverso una grande scalinata frontale in pietra arenaria che divide il sottostante parco comunale intitolato ad Antonio Cau, sindaco. Della manutenzione della chiesetta di occupa il comitato permanente intitolato al Santo, con le sole donazioni e offerte raccolte dalla vendita del Pani Saba donato dai fedeli il 22 aprile. Vi sono notizie di tale ente già dal 1700. L’attuale si è costituito nel 1951, gestito da Antonio Cau. Dal 1988 è subentrato prof. Giampiello Cau. Il 14 dicembre 2023 è stata posizionata sul sagrato della chiesa la Pietra che istituisce Sini come una delle 14 tappe del Cammino di Bonaria, che attraversa la Sardegna da Olbia alla basilica di Bonaria di Cagliari.
San Giorgio: il Simulacro, Sa Cadira de Su Santu e il Mantello Votivo. Visite guidate a cura del Comitato permanente San Giorgio e dei ragazzi volontari della Proloco e del Comune di Sini. Risalente alla fine del 1600, il simulacro di San Giorgio è custodito nella teca sopra il tabernacolo in cui rimane sino al Lunedì dell’Angelo, quando viene accompagnato dai fedeli nella Chiesa Parrocchiale, sino al 22 aprile, giorno in cui in processione solenne ritorna alla sua chiesa dando inizio a tre giorni di festa. Il simulacro sfila in processione all’interno de “Sa Cadira de su Santu”, baldacchino processionale ligneo colorato di azzurro risalente con probabilità a metà 1800. Questo come tradizione viene decorato dalle donne del paese, che la tramandano alle più giovani, con fiori, coccarde votive ed Ex-Voto donati dai fedeli. Il 22 aprile i membri dell’ente morale vestono il simulacro con un mantello di velluto rosso, in cui sono cuciti i gioielli donati dai fedeli che chiedono la sua grazia. È compito del comitato permanente di San Giorgio (noto Ente Morale) custodire il mantello la sera e rivestire il Santo la mattina. Il baldacchino veniva portato a spalla dagli uomini del paese sino al 2015, anno in cui i fedeli donano un carro in legno, trainato da un giogo di buoi, nella processione solenne. Altra festa relativa al santo è il 18 luglio, data in cui nel 1730 circa il simulacro fu trovato cosparso di abbondante sudore, e ciò per due volte, come consta da verbale fatto da un Delegato con apposito Notaio.
Ulivo Millenario. Visite guidate a cura dell’Associazione Turistica Proloco con ragazzi volontari locali. Nominato Monumento naturale della Regione Sardegna (Provvedimento e data istitutiva: Decreto Assessorato Ambiente 17 ottobre 2013 firma del decreto a conclusione del procedimento previsto dalla L. R. 31/89) ubicato in località “Su cungiau de is olias”, quest’importante monumento naturale ha una circonferenza di circa 13 metri alla base del fusto e un’altezza di oltre 15 metri. L’esemplare è un valido rappresentante di un meraviglioso parco olivicolo composto da varie centinaia di individui di dimensioni molto rilevanti. L’origine di questi oliveti viene riferita all’epoca del dominio Pisano (XIII sec. D.c.). L’olivo millenario è parte della quotidianità dei Sinesi. Il comune ha infatti costituito intorno a lui e ad altri esemplari un parco presso il quale vengono svolte diverse manifestazioni nel corso dell’anno, legate alla produzione dell’olio. Le più importanti quelle promosse dall’Associazione nazionale Città dell’Olio di cui Sini fa parte, come “Merenda nell’oliveta” e la “Giornata Nazionale di Camminata tra gli Olivi”.

Parco di Cracchera. Visite a cura della Pro Loco di Sini. Ai piedi della Giara di Gesturi, nel territorio comunale di Sini, si trova il Parco Comunale di Cracchera, realizzato nel 1982 in un’area caratterizzata da una fitta vegetazione nella quale sono presenti lecci secolari, roverelle e querce da sughero. La rete di sentieri acciottolati e le piccole costruzioni in pietra, (alcune utilizzate dai pastori per il ricovero del bestiame) sono testimonianza dello stretto rapporto tra il bosco e gli abitanti di Sini. Da alcuni punti del parco si può godere di un panorama mozzafiato e nei periodi di forti piogge si può ammirare la cascata di Su Strumpu. Dal parco sono facilmente raggiungibili alcuni importanti nuraghi: Sedda, Pedrosu, Bucca Scala e Scab’i Ois, che testimoniano l’importanza strategica della zona nel periodo nuragico.
Chiesa Parrocchiale Santa Chiara di Assisi. Visite guidate a cura del Comune di Sini con ragazzi volontari del comune.Il nuovo complesso religioso di Santa Chiara a Sini, in grado di accogliere circa duecento fedeli, ha vinto nell’anno 2023 il Premio italiano di Architettura 2023 promosso dalla Triennale Milano e MAXXI. Il progetto “ricerca nell’aderenza ai principi della cultura abitativa locale le proprie ragioni formali e simboliche, secondo una riflessione che lega territorio, forma urbana, tipi e caratteri del contesto” (cit.). I volumi che la compongono, l’aula, il battistero, la torre campanaria sono realizzati in cemento bianco con il solo alloggiamento per le campane in corten inserito nel volume murario. Con un gioco di pieni e di vuoti, i progettisti, attraverso il controllo degli spazi e dei volumi, mettono in relazione la chiesa, i locali ministeriali e gli spazi aperti del sagrato, ancora non ultimati. L’attuale Chiesa di Santa Chiara è frutto di un percorso travagliato iniziato nel 1600 dove la prima edificazione era una semplice costruzione a navata centrale volta ad occidente con tetto in canne e tegole. I resti dei muri perimetrali e il vecchio campanile sono ancora visibili. La chiesa subì nei secoli interventi disarmonici che portarono ad un organismo non coerente demolito nel 1944 per lasciare spazio alla seconda Chiesa, che a causa dei gravi problemi costruttivi venne demolita nel 2012.
Casa di Modastinu – “Contus de Pedra”. Visite a cura dell’Associazione Turistica Proloco Sini e dei bambini locali. “Contus de pedra” è un progetto promosso dall’Associazione turistica Proloco, consistente nella materializzazione delle leggende popolari sinesi, tramandate oralmente e chiamate “Contus de Forredda, racconti davanti al focolare domestico. Per conservare la memoria sono stati realizzati ad oggi sette bassorilievi raffiguranti i personaggi della legenda, affiancati da una targa che la narra attraverso versi scritti in lingua sarda dal Prof. Giampiello Cau di Sini, affiancati dalle traduzioni in italiano e inglese. Il progetto nasce nel 2009, quando l’associazione commissiona a scalpellini del territorio i primi cinque bassorilievi, lasciando agli stessi libertà interpretativa della storia. Ogni bassorilievo è stato poi posato nel luogo di ipotetica ambientazione del racconto. Sono figurate le leggende di “Sant’Iroxi ‘e Sini”, “Mamma ‘e Funtana”, “Chicca Poddi”, “Bandito Giovanni Peis”, “Sa Pipera”, a cui si aggiungono nel 2022 quelle di “Is Contixeddus” e “Cote e Moventi”. È un progetto aperto, pronto a trasformare in scultura altri Contus de Forredda conservati nella memoria dei sinesi di ieri e di oggi e i futuri che verranno.
Tela Foiso Fois. Visite a cura del Comune di Sini con volontari del Comune. Nell’attuale Aula Consiliare è installata una tela di grandi dimensioni (circa 3 per 5 metri) a firma di Fois Fosio, datata 1968. Foiso Fois è stato fra i pittori più rappresentativi e innovativi degli anni ‘50 in Sardegna, nato nel 1916 e morto nel 1984, che “con le sue opere ha segnato il punto di rottura con la rappresentazione folcloristica nell’arte sarda, complici sicuramente gli studi compiuti nel nord dell’Italia”. Lo spazio attuale in passato aveva la funzione di salone delle Scuole Elementari di proprietà comunale. In quegli anni vigeva l’obbligo per l’ente investire parte del bilancio in cultura e arte. La tela rappresenta scene di bambini e ragazzi che giocano in mezzo a elementi tipici della ruralità del luogo quali un olivo e dei canneti. Il comune di Sini nel 2018 ha segnalato la presenza di tale tela alla Direzione del Liceo Artistico Foiso Fois di Cagliari e all’associazione a lui dedicata. Sono attualmente in corso studi sull’approfondimento di tale opera, di cui a oggi parrebbe tra le poche se non l’unica di tali dimensioni, volta al suo inquadramento temporale e alla sua classificazione.
Museo Sa Moba de Aiaiu. Visite a cura dell’Associazione Turistica Proloco e dei Ragazzi Volontari del Comune di Sini. “Sa moba de Aiaiu” è un museo contadino di proprietà privata ricavato dal vecchio Frantoio di Raffaele Cau risalente a circa il 1935, anno in cui comprò di seconda mano e vi posizionò “sa moba”, macina a traino per l’olio ancora presente. In disuso dagli anni ’50, lo spazio nel 2003 è stato restaurato dal nipote, Raffaele Atzori. La sua passione per l’antichità e la cultura contadina lo ha spinto negli anni a collezionare attrezzi e utensili, catalogandoli e custodendoli in tale spazio. Il basso valore economico di tali strumenti è tuttavia impreziosito dai segni di usura su di essi che diventano testimonianza della vita quotidiana, del lavoro nei campi e delle pratiche pastorali dei nostri nonni. Raffaele prima, e la sua famiglia oggi, hanno voluto condividere con la comunità questo patrimonio. In occasione della Sagra de Su pani Saba, il 25 aprile di ogni anno, tale luogo ospita la vestizione della sposa nella riproduzione di “Sa Coja Antiga” o la partenza dello Sposo.
Parco della Pace. Visite a cura del Comune di Sini con Volontari del paese. Il “Parco della Pace” sorge in un lotto realizzato negli anni ‘60 per ospitare le scuole Elementari. Venuta meno tale funzione, l’edificio ospita differenti attività e subisce vari interventi. Nel 2021 l’Amministrazione Comunale decide di trasferirvi il Municipio e di rendere al paese un’aria di interesse comunitario. Abbattendo tutte le precedenti recinzioni si è creato un nuovo sistema attrattore e un’apertura dell’edificio istituzionale verso il paese, rendendolo una nuova fucina di eventi e di pensieri con memoria alla sua funzione originaria di luogo di insegnamento, cultura e conoscenza. Il giardino è della tipologia del “Dry Garden” detto “naturale”: è realizzato attraverso la piantumazione di specie mediterranee e/o affini a tale ambiente. Sostenibilità, bellezza e rispetto delle risorse vengono esaltate dall’uso delle specie arboree che disegnano il tracciato, creando un paesaggio dinamico nelle ore, nei giorni, nelle stagioni e negli anni, con un ridotto carico manutentivo. L’assenza di diserbi chimici e le fioriture stagionali hanno ripopolato questo spazio di insetti impollinatori come farfalle e api.
Case Contadine. Visite a cura dell’Associazione Turistica Proloco e bambini e ragazzi volontari del paese. Il centro storico di Sini è caratterizzato da un’architettura massiva che si identifica nei materiali di pietra e terra cruda in cui sono realizzate le svariate Case contadine ancora presenti nel Paese. La maggior parte sono della tipologia a Corte frontale e retrostante a cui si accede dai grandi portali storici in legno che si aprono su pavimentazione in “impedrau”, antica tecnica di posa a secco di ciottoli in basalto perfettamente conservati. Di tali case se ne conservano svariati esemplari, tutti sottoposti a restauro tipologico le cui murature in basalto e arenaria richiamano l’origine vulcanica della Giara ai piedi della quale sorge il paese. Alcune di queste case conservano ancora ben distribuiti gli spazi delle professioni del passato: il granaio, il frantoio privato, le stalle. Sono tra queste l’attuale “Casa contadina” di proprietà Simbula e “Casa Cau” con loggiato a 3 archi, frantoio con macina a traino per l’olio. Entrambe le case private non sono abitate e vengono aperte come case museo durante gli eventi. Casa Cau è il punto di arrivo degli sposi nella riproduzione di Sa Coja Antiga che si tiene il 25 aprile.
ITINERARI TEMATICI
La via del Pane Saba: un paese unito da una tradizione. Punto di partenza: vico Dante c/o Casa Cau
.Partenze sabato e domenica alle 10.00 / 11.00 / 15.30 e 16.30. “Pani ‘e saba è un dolce “po legai sa genti antiga e po legai su santu” (per legarsi ai propri avi e per chiedere la grazia al santo). Un percorso alla scoperta di Sini, del suo centro storico e delle sue architetture attraverso i riti del dolce tradizionale votivo la cui ricetta fatta di mandorle, uva passa, sapa, farina e spezie profumate risalente al 1700, unisce generazioni e rappresenta tutto il suo popolo. Partendo dalla “Casa Cau” si percorrerà un itinerario tra vie e case antiche in ognuna delle quali verrà raccontato il percorso di preparazione del dolce che ricopre tutto l’anno solare: la raccolta delle mandorle, il ritiro del mosto per preparare la sapa, l’essicazione delle bucce d’arancio come spezia. Sino ad arrivare a narrare il ruolo della donna nel tramandare questa preziosa tradizione.
La strada delle leggende “contus de pedra”. Partenza da Casa di Modastinu in via Dante. Un itinerario per scoprire le legende sinesi con un percorso tra i Contus de pedra raccontati dai bambini di ieri e di oggi. Partendo da “Is Contixeddus” si racconta la tradizione dei Contus de forredda i racconti orali davanti al focolare. Da qui si inizia una passeggiata passando per Via Cagliari tra le campagne di Sini arrivando ai resti del nuraghe in cui è ambientata la legenda di “Chicca Poddi”. La passeggiata prosegue per strade sterrate di facile percorrenza lungo le quali si racconterà la legenda del “Bandito Giovanni Peis” sino ad arrivare al punto più alto del centro abitato in cui, nell’antico muro di recinzione del complesso di San Giorgio Martire è posizionato “Sant’iroxi ‘e Sini”. Da qui proseguendo dalla Via San Giorgio si scende per il paese fermandosi a Putzu ‘e susu per raccontare “Mamma ‘e funtana” e a Su Pausu con “Cote e moventi”, sino ad arrivare in via Oliveto all’ultima legenda di “Sa pibera e s’Usureri”.
Olivi: tra risorsa e leggende. Partenza da Piazza Martiri di via Fani. L’itinerario porta tra i viali di ulivi alla ricerca degli alberi più antichi intorno ai quali ruotano antiche storie, come “Sa matta ‘e s’apparecchiu” su cui precipitò un aereo durante la seconda guerra mondiale. Si visiterà l’antica macina a traino della Casa contadina passando per il primo frantoio elettrico (solo sosta in quanto in ristrutturazione) sino al racconto del frantoio esistente.
INFORMAZIONI UTILI
I monumenti saranno visitabili gratuitamente, sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.00, salvo dove diversamente specificato.
Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese saranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.
Eventuali altre indicazioni per i visitatori:
Info Point: piazza Eleonora d’Arborea/ comune di Sini 0783936000 / Proloco Sini 0783936157 / ig: monumentiaperti_sini /