Il Consorzio UNO al centro del disegno di legge Udc per l’università diffusa in Sardegna
Garantire pari opportunità formative in tutta la Sardegna, contrastare lo spopolamento e costruire una rete universitaria di prossimità capace di dialogare con i territori. È l’obiettivo del disegno di legge presentato oggi in Consiglio regionale su iniziativa dell’Unione di Centro, con deposito formale da parte della consigliera regionale Alice Aroni. Il provvedimento punta a dare una cornice normativa stabile e strutturata al sistema universitario decentrato dell’Isola, con particolare attenzione a realtà come il Consorzio UNO di Oristano.
La proposta nasce da un’idea fortemente sostenuta da Antonio Iatalese, presidente della Commissione Cultura del Comune di Oristano, che ha sottolineato l’urgenza di riconoscere alle sedi territoriali strumenti certi per crescere e contribuire allo sviluppo. “Questa legge è indispensabile – ha dichiarato – per consentire ai consorzi universitari, in particolare al Consorzio UNO, di consolidarsi e contribuire allo sviluppo locale. I corsi attivati sono strettamente legati alle vocazioni produttive del territorio, e formano professionisti pronti a rafforzare il tessuto economico e sociale dell’Isola. Presenteremo anche una mozione che chiederemo di approvare anche in tutti i Comuni limitrofi.”

Il disegno di legge istituisce un Fondo regionale per l’università diffusa, con una dotazione di 22 milioni di euro annui a partire dal 2026, e introduce un Tavolo permanente di partenariato per il coordinamento delle politiche regionali in materia di formazione, innovazione e sviluppo. “L’UDC crede in una Sardegna che investe sui giovani e sulle competenze – ha dichiarato Michele Piredda, coordinatore provinciale del partito – e questo disegno di legge è un tassello fondamentale per assicurare pari opportunità educative in tutte le aree dell’Isola. È un modello inclusivo, moderno, e centrato sulle potenzialità dei territori.”
Il Consorzio Uno. A evidenziare l’importanza del provvedimento è anche Francesco Asquer, direttore generale del Consorzio UNO: “Una legge dedicata sarebbe decisiva, quindi ringrazio per l’attenzione mostrata. Finora ci sono state solo norme di natura finanziaria dentro la legge di stabilità, mentre è evidente la necessità di un intervento normativo organico. I finanziamenti, oggi annuali, non tengono conto della programmazione triennale. Ogni anno si è appesi a un filo. La ricerca, poi, deve essere fatta da persone che abbiano sede stabile a Oristano, capaci di assorbire contenuti e temi del territorio e riversarli nella didattica. Il nuovo corso in biotecnologie marine, ad esempio, è stato pensato proprio per le esigenze del territorio e delle sue imprese”. Asquer ha poi annunciato che anche il Consorzio UNO sta lavorando a un disegno di legge.
I contenuti del DDL. Nel dettaglio, il testo propone una definizione formale di “università diffusa” come sistema integrato di sedi decentrate in collaborazione tra Regione, Università e consorzi locali. Riconosce ai consorzi autonomia gestionale, la possibilità di stipulare convenzioni e il ruolo strategico nella promozione della didattica, della ricerca e della transizione digitale e verde. I corsi dovranno rispondere ai fabbisogni professionali del territorio, mentre sarà incentivata la ricerca scientifica e l’innovazione. Il finanziamento sarà pluriennale, con fondi destinati a spese di funzionamento, offerta didattica, residenze universitarie, infrastrutture, nuovi corsi, mobilità studentesca e potenziamento dei consorzi. I soggetti gestori dovranno garantire trasparenza, monitoraggio e rendicontazione annuale, mentre la Giunta sarà incaricata della distribuzione delle risorse e dell’aggiornamento dei criteri attuativi.

