17 mesi di giunta Todde. Così li vede il consigliere regionale del PD, Antonio Solinas

“Due parole chiave guidano la nostra azione: responsabilità e visione. Il nostro progetto politico passa attraverso il Noi, non attraverso individualismi”. Con queste parole il segretario regionale del Partito Democratico, Piero Comandini, ha aperto i lavori dell’assemblea regionale del PD sardo, convocata ieri, sabato 27 luglio, per fare il punto sulla situazione politica e istituzionale della Sardegna.

Comandini ha rivendicato il ruolo svolto dal PD nella costruzione del Campo Largo: “Abbiamo fatto anche mezzo passo indietro per dare valore alla coalizione. Abbiamo creduto in questo progetto, dando fiducia a tutti i partiti che hanno capito che si possono vincere le elezioni stando insieme. È costato caro: abbiamo perso compagne e compagni, ma abbiamo vinto a Cagliari, Sassari, Alghero, e poi a Nuoro, dove il PD ha raggiunto cifre che non si vedevano da decenni”.

Il segretario ha sottolineato come il consenso non si costruisca sui social, ma “attraverso le gambe dei nostri amministratori, con serietà e credibilità”. Sulla situazione in Regione, Comandini ha parlato di “17 mesi non facili, segnati da problemi politici e giudiziari”, ma ha evidenziato come il PD abbia saputo garantire equilibrio: “Abbiamo tre assessorati chiave, siamo l’asse portante della coalizione”.

Ora, ha detto, serve un cambio di passo: “È necessaria una seconda fase per rilanciare l’azione amministrativa, partendo dalle riforme. L’alternanza dei presidenti che ha caratterizzato la storia dell’autonomia sarda non è più sostenibile. Serve una nuova legge statutaria. Oggi siamo di fronte a un vuoto normativo: quello che sta succedendo alla presidente Todde non sarebbe accaduto se la Regione avesse una struttura moderna. Non si possono nemmeno riassegnare le deleghe assessoriali. È tempo di mettere mano a una riforma vera, e il PD ha la forza e la visione politica per farlo”.

Poi, un messaggio forte alla coalizione e a chi governa: “Basta politica dell’io, serve più spirito di gruppo. Non si può dire tutto e il contrario di tutto. Chi fa l’assessore deve lavorare per tutti, anche per chi non lo ha votato”. Una stoccata apparsa chiara all’assessora Desirée Manca, al centro di diverse polemiche interne.

In chiusura, il segretario ha confermato l’intenzione di lasciare la guida del partito nei prossimi mesi. Il 12 settembre, ha poi specificato il presidente Giuseppe Meloni, l’assemblea voterà il nuovo segretario.

A seguire, nell’intervista video, il punto di vista del consigliere regionale Antonio Solinas sui 17 mesi di giunta Todde e sul nuovo segretario

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