
“La Provincia non sia terreno di spartizione tra partiti”. Appello del Sindaco di Ruinas Gianni Tatti
In vista delle elezioni per il rinnovo degli organi della Provincia di Oristano, il Sindaco di Ruinas, Gianni Tatti, rompe il silenzio con un intervento netto che chiama in causa direttamente tutte le forze politiche, civiche e istituzionali del territorio. Al centro della riflessione, il rischio che la competizione si trasformi in “una resa dei conti tra segreterie”, a discapito dei tanti piccoli Comuni che compongono lāanima della provincia.
“Parlare oggi di Provincia di Oristano ā sottolinea Tatti ā significa parlare di un territorio ampio, variegato, spesso fragile, ma profondamente vivo”. E proprio per questo motivo, a suo dire, lāesclusione dei centri minori dal processo decisionale equivarrebbe a privare lāente intermedio della sua legittimitĆ rappresentativa.
La preoccupazione del primo cittadino di Ruinas nasce dalla constatazione che la quasi totalitĆ dei Comuni sotto i 3.000 abitanti ā la maggioranza assoluta in provincia ā non ĆØ espressione diretta dei partiti politici organizzati. “Abbiamo scelto la sobrietĆ , il lavoro quotidiano, il contatto diretto con i cittadini ā aggiunge ā anche senza protezioni e sigle dietro cui ripararsi”.
Ma ora, avverte, si rischia che il voto per la Presidenza e per il consiglio provinciale venga deciso altrove: “Nelle sedi dei Comuni più grandi, dove legittimamente i partiti hanno una struttura organizzata”. Una dinamica che, se confermata, lascerebbe fuori i territori interni, montani e rurali, “quelli che non fanno notizia ma tengono in piedi i servizi scolastici, la protezione civile, lāidentitĆ culturale”.
Da qui lāappello rivolto a tutti gli attori coinvolti: “Non siamo contro i partiti. Ma chiediamo che il presidente della Provincia rappresenti tutti, anche chi non ha padrini politici, anche chi non porta pacchetti di voti ma porta sulle spalle una comunitĆ che resiste”. Per Tatti, si tratta prima di tutto di una questione di “dignitĆ istituzionale. La Provincia non deve diventare lāennesimo strumento di potere per pochi, ma tornare a essere una casa per tutti. Soprattutto per i più piccoli”.