
Oristano, salta il consiglio comunale. Dietro la sconvocazione, lotte interne al centrodestra
Il consiglio comunale di Oristano previsto per il 21 e 22 agosto è stato sconvocato dopo la richiesta formale di cinque consiglieri: Giuliano Uras, Roberto Pisanu, Gianfranco Porcu, Gianmichele Guiso e Francesco Pinna. Nel documento inviato al Sindaco Massimiliano Sanna, i firmatari hanno motivato la richiesta con ragioni di opportunità e di economicità: la surroga di un consigliere non avrebbe avuto carattere di urgenza e avrebbe comportato costi evitabili.
Lotte intestine. Dietro le giustificazioni ufficiali, però, si nasconde una partita tutta politica. Il nuovo asse Forza Italia–Oristano al Centro mira infatti a colpire il Psd’Az, “reo” di aver dato nuova linfa al neo assessore Gianfranco Licheri e, di riflesso, alla consigliera Giulia Solinas, pronta a subentrargli nei banchi del consiglio. L’obiettivo è evitare che Solinas, entrando in carica subito, possa partecipare al voto per le imminenti elezioni provinciali di secondo livello: la legge richiede che sia consigliera da almeno 35 giorni prima della data del voto, fissata per l’ultima domenica di settembre.
La sconvocazione. Il Sindaco Sanna ha preso atto della richiesta e ha deciso di annullare le sedute, anche perché senza i cinque firmatari sarebbe stato difficile garantire il numero legale, persino in seconda convocazione. La vicenda mostra come i cinque consiglieri, ormai compatti e destinati a dettare l’agenda politica, siano un blocco interno determinante. L’ingresso di Uras e Pisanu in Forza Italia è già realtà, nonostante le etichette di facciata mantenute in aula per equilibri di giunta. Fratelli d’Italia e Udc, per ora in silenzio, attendono l’esito delle elezioni provinciali, che si preannunciano crocevia per i futuri assetti del centrodestra oristanese, sempre più diviso da rancori e vendette trasversali.
Il centrosinistra. Gli otto consiglieri di minoranza hanno colto l’occasione per andare all’attacco, parlando di “ennesima prova di confusione e incapacità di governo”. In una nota congiunta, i gruppi di opposizione sottolineano come la convocazione del consiglio comunale, avvenuta per la sola surroga del neo assessore Licheri, fosse “priva di urgenza e rinviabile a una seduta successiva, più corposa nei contenuti”. La successiva richiesta di revoca, arrivata all’ultimo minuto da una parte della stessa maggioranza, viene definita “una clamorosa retromarcia che certifica la spaccatura interna e l’incapacità di agire in modo coeso e competente”.
“Un’amministrazione che si contraddice in maniera così plateale – accusano i consiglieri di minoranza – non può garantire la stabilità e la serietà necessarie per governare la città. Non intendiamo fare da stampella a un governo cittadino che vive ormai di continui ripensamenti e giochi di potere, a discapito del ruolo del consiglio e della città stessa”.