
Cabras. Novecento uomini scalzi per il voto a San Salvatore
Saranno circa novecento i Curridoris, uomini cabraresi di tutte le età vestiti con il saio bianco legato in vita da un cordone, che sabato 6 settembre correranno a piedi nudi lungo i sentieri del Sinis portando in spalla il simulacro del Santissimo Salvatore. C’è chi affronta la corsa per sciogliere un voto personale, chi per rinnovare il legame profondo con la propria comunità e chi per custodire una tradizione di famiglia che si tramanda di generazione in generazione o per chiedere una grazia. Motivazioni diverse che, intrecciandosi, danno forma e sostanza alla Corsa degli Scalzi: un gesto corale capace di trasformare la fede personale in patrimonio culturale collettivo. Guidati da un portabandiera, i corridori partiranno all’alba dalla parrocchiale di Santa Maria Assunta a Cabras, attraversando le vie del paese addobbate a festa, per raggiungere dopo sette chilometri senza soste il villaggio campestre di San Salvatore, tra sudore, polvere, lacrime ed emozioni.
La Festa di San Salvatore con la sua spettacolare Corsa degli Scalzi è un evento organizzato dal Comune di Cabras con il contributo dell’Assessorato regionale del Turismo – Sardegna Turismo, della Fondazione Mont’e Prama e della Fondazione di Sardegna, in collaborazione con il Comitato dei festeggiamenti civili “San Salvatore”, l’Associazione Is Curridoris, l’Associazione Santu Srabadoeddu e con il supporto organizzativo dell’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo.
“Cabras – sottolinea il Sindaco Andrea Abis – si prepara a vivere la Corsa degli Scalzi, il momento più intenso e simbolico delle celebrazioni in onore di San Salvatore: un evento che intreccia devozione, tradizione e forte identità comunitaria. Una manifestazione di questa portata richiede un’organizzazione accurata, con particolare attenzione alla sicurezza, resa possibile grazie al lavoro sinergico tra il Comune, l’associazione Is Curridoris e il Comitato dei Festeggiamenti. Ciò che rende davvero unica la Corsa degli Scalzi è la straordinaria partecipazione popolare e la capacità della comunità di riconoscersi in uno spirito condiviso di fede, unione e appartenenza.”

“La Corsa degli Scalzi – secondo l’assessore alla cultura Carlo Trincas – non è soltanto un rito religioso, ma un vero e proprio patrimonio culturale che appartiene all’intera comunità di Cabras. È una tradizione che custodisce identità, memoria collettiva e valori che si tramandano di generazione in generazione. Ogni anno rinnoviamo un legame profondo con la nostra storia e con le nostre radici, celebrando una festa che rappresenta il simbolo stesso di Cabras, conosciuta e rispettata in tutta la Sardegna. La forza di questo evento risiede proprio nel senso di appartenenza che suscita, nella sua capacità di intrecciare fede, cultura e partecipazione popolare in un’unica, straordinaria manifestazione”.
La notte che precede la Corsa si dorme poco a Cabras: la tensione è palpabile e l’attesa rende breve il riposo dei partecipanti. All’alba di sabato 6 settembre, dopo la messa celebrata da Don Giuseppe Sanna, la statua del Santissimo Salvatore e lo stendardo saranno portati in processione lungo le vie del centro fino a via Tharros. Qui, attorno alle 7, uno dei curridoris più anziani pronuncerà l’invocazione “Basci in nomine ’e Deus”, il segnale che dà inizio alla corsa. Come un fiume in piena, il popolo degli scalzi muoverà i primi passi, accompagnato dagli applausi e dall’incoraggiamento della folla che sosterrà il Santo lungo tutto il cammino. L’arrivo al villaggio campestre, previsto intorno alle 8.30, sarà salutato dallo scoppio dei mortaretti, dagli applausi dei presenti e dal canto corale de Is Coggius, gli antichi inni in lingua sarda che accompagneranno la statua fino alla seicentesca chiesetta di San Salvatore, dove resterà custodita fino al giorno successivo.
La storia. La suggestiva Corsa degli Scalzi non è soltanto un rito religioso, ma un intenso atto identitario e culturale che affonda le sue origini nei primi decenni del Seicento, quando le coste del Sinis erano ripetutamente devastate dalle incursioni saracene. In una di quelle drammatiche giornate, gli abitanti di Cabras compresero che l’unico modo per mettere al sicuro il simulacro del Santo era quello di portarlo a spalla, correndo a piedi nudi fino al villaggio campestre di San Salvatore.
Quel gesto disperato si trasformò in rito: ogni anno, nel primo fine settimana di settembre, circa 900 uomini (i curridoris) in saio bianco scortano di corsa la statua del Santo, attraversando sette chilometri di sentieri polverosi. Sabato 6 settembre, alle prime luci dell’alba, partirà l’edizione 2025 di questo rito che unisce fede, cultura e appartenenza comunitaria.

Dal mito alla tradizione. “Come presidente dell’associazione Is Curridoris di San Salvatore – afferma Alessio Camedda – non posso che esprimere la mia soddisfazione nel vedere come questa tradizione, che la nostra comunità custodisce e perpetua da secoli, sia oggi diventata un appuntamento di riferimento non solo per Cabras ma per tutta la Sardegna. Negli ultimi anni, la Corsa degli Scalzi è stata riconosciuta come uno degli eventi identitari più importanti dell’isola, un’occasione che ci ha permesso di valorizzarla anche attraverso iniziative collaterali e momenti culturali”.
“La nostra associazione – conclude Camedda – nasce con uno scopo preciso: valorizzare e custodire la processione corsa, il momento più atteso e significativo della festa, e al tempo stesso garantire che tutto avvenga con ordine, disciplina e spirito di devozione. Ogni anno sono circa novecento i curridoris che prendono parte alla processione. Il termine stesso, curridoris, definisce chi ha il compito sacro di trasportare il simulacro del Santissimo Salvatore da Cabras fino al villaggio di San Salvatore, lungo quei sette chilometri di sentieri che non rappresentano soltanto uno spazio fisico, ma diventano la metafora della vita cristiana: un percorso di sacrificio, di impegno e di fede”.
Le regole del popolo degli Scalzi. L’organizzazione è rigorosa e si fonda su regole che si tramandano da generazioni. Is Curridoris sono suddivisi in 14 gruppi, e ogni gruppo è composto da 14 mudas di 3-5 persone ciascuna. Non è un numero casuale: esso richiama le 14 stazioni della Via Crucis, simboleggiando il cammino di Cristo e il sacrificio che ogni fedele è chiamato a compiere. Alternandosi nel trasporto del simulacro e della bandiera, i curridoris testimoniano con il loro gesto la continuità di una tradizione che è fede viva, identità popolare e patrimonio collettivo.

Il programma civile. Accanto al programma religioso, la Festa di San Salvatore prosegue con un ricco calendario di festeggiamenti civili. Dopo le prime giornate, il programma entra ora nella sua fase centrale. Mercoledì 3 settembre, alle ore 21.00, il villaggio di San Salvatore ospiterà la gara poetica a s’arrepentina con Michele Piga e Giampaolo Nuscis, accompagnati alla fisarmonica da Giuseppe Pintus; a seguire, spazio alla musica tradizionale con i balli sardi cantati di Maurizio Sellero (organetto), Giuseppe Pintus (voce e chitarra), Luca Loria (launeddas) e Alberto Pili (percussioni).
Giovedì 4 settembre, alle 22.00, sarà invece il comico Marco Piccu a intrattenere il pubblico con il suo spettacolo.
Sabato 6 settembre, dopo la spettacolare Corsa degli Scalzi del mattino, la tradizione tornerà protagonista con la Sagra del muggine alle 20.00, seguita da una serata di balli e canti popolari animata dalla voce di Cristina Fois. Il gran finale si terrà domenica 7 settembre in piazza Stagno a Cabras: alle 19.00 lo spettacolo pirotecnico farà da preludio a una lunga notte di musica e festa. Dalle 21.30, infatti, il Party 90/2000 di Danijeey accenderà la piazza, aprendo la strada all’attesissimo concerto di Jake La Furia, icona del rap italiano e fondatore dei Club Dogo. A chiudere, i dj set di Danijeey e DJ Matrix, per un appuntamento che promette emozioni e divertimento fino a notte fonda.
Come vedere e vivere la Corsa. Dopo il successo della scorsa edizione, anche quest’anno la Festa riserverà una particolare attenzione all’accoglienza del pubblico più fragile. In via Tharros sarà infatti allestita una tribuna da 200 posti, gratuita e accessibile fino a esaurimento, pensata in particolare per anziani, donne in gravidanza e persone più vulnerabili. Per chi ha disabilità motoria è stata predisposta una pedana dedicata. Sempre in via Tharros, in prossimità dell’arrivo, sarà invece installato un sistema di paletti e cordonature, così da garantire le migliori condizioni di sicurezza ai corridori e ai fedeli presenti.
Le dirette TV. La Festa di San Salvatore sarà raccontata anche in diretta televisiva, offrendo a tutta la Sardegna e ai tanti curiosi e appassionati sparsi nel mondo la possibilità di vivere da vicino le emozioni della Corsa degli Scalzi. Sabato 6 settembre, dalle 6.00 alle 9.00, Videolina trasmetterà in diretta l’andata con collegamenti dalla chiesa di Santa Maria Assunta a Cabras, la partenza del simulacro del Santissimo Salvatore alle 6.45, la corsa di Is Curridoris e l’arrivo al villaggio di San Salvatore alle 9.00. Domenica 7 settembre, giorno del rientro, la diretta sarà garantita da più emittenti: Sardegna 1 seguirà la processione dalle ore 18.00 alle 19.30 con lo streaming su sardegna1.it, raccontando la corsa di ritorno e l’accoglienza del simulacro alla chiesa di Santa Maria Assunta; mentre TeleSardegna e Aristanis TV trasmetteranno in contemporanea dalle 18.00 alle 20.00, offrendo al pubblico un racconto corale e condiviso di uno degli eventi culturali più spettacolari della tradizione sarda.