Pesca di frodo negli stagni dell’oristanese. Maxi operazione interforze e sequestri

Controlli serrati negli stagni della provincia di Oristano per contrastare la pesca di frodo. Nelle notti tra il 15 e il 18 settembre si è svolta un’operazione interforze disposta in sede di Riunione Tecnica di Coordinamento delle Forze di Polizia, presieduta dal Prefetto Salvatore Angieri, a seguito delle ripetute segnalazioni di attività illegali legate al settore. L’iniziativa arriva anche in un clima reso più teso dagli episodi di cronaca registrati a Cabras, dove nelle ultime settimane diverse autovetture sono state incendiate, con possibili collegamenti al mondo della pesca.

L’attività, diretta dalla Questura di Oristano, ha coinvolto la Squadra Acque Interne della Polizia di Stato, Carabinieri, Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto e Polizia Locale di Terralba. Le pattuglie hanno alternato vigilanza dinamica e appostamenti prolungati nelle aree sensibili, ottenendo riscontri concreti.

A Marceddì, nello stagno di San Giovanni, sono stati fermati due pescatori sportivi intenti a utilizzare una bilancia con bastone in una zona concessa in esclusiva al Consorzio Ittico locale. Per loro è scattata una sanzione amministrativa, oltre al sequestro di attrezzatura e pescato.

In parallelo, nel Canale di Pesaria, a Oristano, è stata sequestrata una rete di 50 metri con galleggianti rossi, non riconducibile agli operatori autorizzati.

I controlli, assicurano le autorità, rientrano in un piano più ampio di tutela delle risorse ittiche e dell’ecosistema lagunare, ma anche di protezione per i pescatori regolari.

Nuove verifiche sono già annunciate nelle aree sottoposte a concessione.

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