Omicidio Terralba. Manis avrebbe picchiato a morte Manca dopo averlo investito

Nuovi risvolti emergono nel caso che scuote Terralba: l’accusa nei confronti di Battista Manis si fa ancora più pesante. Secondo gli inquirenti, dopo aver investito Claudio Manca, Manis non si sarebbe limitato all’impatto, ma lo avrebbe successivamente colpito con violenza. È questa la linea probatoria che sta emergendo nel fascicolo d’indagine.

Durante l’udienza di convalida del fermo davanti al giudice per le indagini preliminari Federica Fulgheri, Manis ha scelto di non rispondere, avvalendosi della facoltà di non rendere dichiarazioni, come ha reso noto il suo avvocato, Antonio Pinna Spada, che oggi lo ha sostituito in aula rispetto alla difesa precedentemente affidata a Ivano Chiesa. Il giudice si è riservato di decidere e la pronuncia è attesa nelle prossime ore.

Gli investigatori hanno già raccolto elementi ritenuti significativi. Tra questi, le immagini di una telecamera d’autolavaggio che riprenderebbero Manis mentre tenta di pulire la sua vettura, poco dopo i fatti. Altri indizi includono i video social in cui Manis accusava Manca dell’incendio della sua abitazione—un gesto già interpretato come manifestazione pubblica di astio — e la coincidenza temporale tra la rimozione del braccialetto elettronico e la tragica vicenda. Il capo d’imputazione ufficiale è omicidio volontario.

L’accusa sostiene che l’investimento non fu un mero incidente, ma l’atto iniziale di un’aggressione pianificata o innescata da rancori personali. Domani è prevista l’autopsia sul corpo di Manca, affidata al medico legale Roberto Demontis, che dovrà chiarire le cause del decesso e fornire ulteriori elementi utili alle ricostruzioni. La vicenda resta ancora avvolta da molti interrogativi. Il giudice, dopo essersi preso tempo per valutare le richieste della difesa e dell’accusa, deciderà nelle prossime ore se convalidare il fermo e mantenere Manis in custodia cautelare.

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