Truffe agli anziani, tre arresti in 48 ore. Colpi a Baratili San Pietro e Uras sventati dai Carabinieri
In meno di 48 ore i Carabinieri delle Compagnie di Ghilarza, Mogoro e Oristano hanno risolto due gravi episodi di truffa ed estorsione ai danni di anziane vittime nei comuni di Baratili San Pietro e Uras. L’operazione, scattata all’alba di oggi 11 novembre, si è conclusa al porto di Cagliari, dove i militari hanno fermato tre uomini campani già noti alle forze dell’ordine, mentre stavano per imbarcarsi su una nave diretta a Napoli.
Per quanto emerso dalle indagini preliminari, due degli indagati sono ritenuti responsabili di estorsione aggravata in concorso, mentre un terzo soggetto è stato fermato per ricettazione aggravata. I Carabinieri li hanno bloccati dopo un servizio di pedinamento durato oltre 15 ore, concluso con il blitz a bordo della navetta portuale che conduceva i passeggeri all’imbarco pedonale.
Le indagini hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti: le vittime, due donne anziane, erano state contattate telefonicamente da sedicenti Carabinieri che, con la minaccia di gravi conseguenze giudiziarie per una presunta rapina, le avevano costrette a consegnare denaro, oro e gioielli per un valore complessivo di circa 40 mila euro. I truffatori, sfruttando la credibilità dell’Arma e la fragilità psicologica delle vittime, le avevano indotte a mantenere la linea telefonica occupata per impedire eventuali contatti esterni, mentre un complice si presentava a casa per il ritiro dei preziosi.

Durante il fermo, i militari hanno recuperato parte della refurtiva, tra cui due monili riconosciuti da una delle vittime, e hanno sequestrato contanti e altri oggetti di valore. Sono tuttora in corso accertamenti per individuare ulteriori collegamenti con episodi simili in provincia di Oristano e nel resto della Sardegna.
L’operazione, frutto della stretta collaborazione tra i reparti territoriali e il Comando Provinciale di Oristano, conferma la costante attenzione dell’Arma dei Carabinieri verso i reati che colpiscono le persone più fragili, come gli anziani, spesso vittime di raggiri crudeli che fanno leva sulla paura e sulla solitudine.
I tre indagati sono stati condotti nel carcere di Uta, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

