“È tempo di disobbedire”. A Oristano, Liberanimos contro la corsa al riarmo

La pace come responsabilità universale e scelta consapevole, non come slogan. È da questo presupposto che nasce l’iniziativa “È tempo di disobbedire”, promossa dall’associazione culturale Liberanimos, da anni impegnata nella difesa dei diritti e nella diffusione di una cultura pacifista. L’appuntamento è per sabato 22 novembre, alle 18, nell’aula magna dell’ex istituto San Pio X, in via Cagliari 181 a Oristano, dove verrà presentato un documento di disobbedienza civile e obiezione di coscienza contro la guerra e la crescente corsa agli armamenti in Europa.

L’iniziativa si apre con due citazioni che segnano una direzione chiara, quelle di Giovanni Paolo II e Sandro Pertini, entrambi convinti sostenitori della pace come via imprescindibile alla convivenza tra i popoli. Parole che rimandano direttamente all’articolo 11 della Costituzione italiana, pilastro della politica estera del Paese e fondamento del ripudio della guerra come strumento di offesa e di risoluzione delle controversie internazionali. “Un principio che – denuncia Liberanimos – oggi appare offuscato, mentre l’Italia sembra aderire senza riserve ai venti di guerra che attraversano l’Europa”.

La Carta elaborata dall’associazione richiama non solo alla Costituzione, ma anche alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, al Trattato istitutivo della NATO e allo Statuto delle Nazioni Unite, tutti documenti che richiamano gli Stati alla risoluzione pacifica dei conflitti e alla tutela della sicurezza internazionale. Nel testo, Liberanimos esprime la volontà di opporsi a ogni forma di partecipazione, diretta o indiretta, ad azioni belliche: rifiuto del servizio militare, disapplicazione di norme che favoriscono la guerra e contrasto civile alla logica della forza.

A sostenere il dibattito saranno due esperti di geopolitica, Pino Cabras e Giuseppe Masala, che offriranno al pubblico una lettura critica delle dinamiche che stanno spingendo l’Europa verso nuove posture belligeranti, analizzando interessi economici, strategici e di potere. L’incontro sarà aperto al confronto: i partecipanti potranno dialogare con gli ospiti, porre domande e portare riflessioni.

Per Liberanimos, “discutere di guerra e pace è un passo necessario per educare alla nonviolenza, alla tolleranza e alla comprensione reciproca. Un invito a ricostruire, insieme, una cultura che sappia ripudiare i conflitti prima ancora che si manifestino. Ripudiamo la guerra, ricostruiamo una cultura di pace”.

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