Alla Camera dei Deputati la commemorazione per i 50 anni dal rapimento di Pietro Riccio
Si terrà mercoledì 3 dicembre alle 16:15, presso la Camera dei Deputati, la commemorazione ufficiale di Pietro Riccio nel cinquantesimo anniversario del suo rapimento e del suo tragico omicidio. L’iniziativa è stata promossa dal deputato oristanese Francesco Mura, che ha fortemente voluto un momento istituzionale di memoria dedicato a una delle vicende più dolorose e simboliche della storia recente della Sardegna e del Paese.
“Un momento doveroso di memoria istituzionale, dedicato a una vicenda che ha profondamente segnato la nostra storia nazionale” – afferma Francesco Mura, ricordando come il nome di Riccio continui a rappresentare un monito contro la violenza e contro ogni forma di criminalità.
“La storia di un uomo onesto, di un lavoratore, di un cittadino italiano vittima della violenza criminale”.

La commemorazione sarà l’occasione per ripercorrere i fatti, onorare la figura dell’avvocato e deputato sardo e testimoniare la vicinanza delle istituzioni alla sua famiglia, che per decenni ha portato il peso di un dolore profondo, aggravato dalle lunghe incertezze legate al suo destino.
“Ricordare Pietro Riccio, cinquant’anni dopo, significa ribadire con forza che lo Stato non dimentica le sue vittime e che ogni ferita inferta alla legalità è una ferita alla comunità intera” – sottolinea Mura, che auspica che questo anniversario diventi anche un momento di consapevolezza collettiva.
“La commemorazione vuole essere non solo un tributo, ma anche un richiamo alla responsabilità collettiva. Coltivare la memoria per costruire un Paese più sicuro, più giusto e più consapevole del valore della legalità e delle istituzioni” – conclude Mura.

Chi era Pietro Riccio.
Nato a Sedilo il 12 aprile 1921, avvocato penalista tra i più noti della Sardegna.
Sindaco di Oristano e poi deputato della Democrazia Cristiana nella VI Legislatura (1972–1976). Attivo in Parlamento con decine di interventi e proposte di legge.
Rapito il 14 novembre 1975 mentre rientrava da un comizio politico. Nonostante il pagamento di un riscatto, non fu mai liberato. I suoi resti vennero ritrovati solo nel 1997, in una grotta tra Austis e Neoneli. È ricordato come una delle vittime più emblematiche della stagione dei sequestri in Sardegna.

