
Anche in Trentino la campagna di comunicazione della Fondazione Mont’e Prama
Fondazione Mont’e Prama, Dinamo Sassari e FASI ritornano a Trento per promuovere la conoscenza dei beni archeologici sardi e del Sinis. Lo Spazio Archeologico Sotterraneo del S.A.S. di Trento a ha ospitato, questo pomeriggio, l’evento in occasione della trasferta della squadra sassarese per il campionato di Serie A di basket. Due conferenze su Tharros e sull’Ipogeo di San Salvatore a cura dell’Area scientifica della stessa fondazione. Prosegue dunque la campagna di comunicazione congiunta finalizzata alla divulgazione del patrimonio culturale dell’isola. La giornata si è aperta con i saluti di Paolo Carta, direttore della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento. Anthony Muroni, presidente della Fondazione Mont’e Prama, sottolinea l’impegno della Fondazione per far conoscere il patrimonio archeologico sardo nella Penisola e in Europa. “Per il secondo anno consecutivo ritorniamo nello Spazio Archeologico Sotterraneo di Trento, in cui abbiamo l’onore di essere ospitati. La campagna di comunicazione congiunta con Dinamo Sassari e FASI ci offre l’occasione per portare il nostro Parco archeologico naturale all’attenzione di potenziali turisti e dei tanti sardi che vivono nella penisola. I numeri dei visitatori di questo lungo periodo festivo ci confortano, lavoriamo assieme ai nostri partner per fare in modo che sempre più persone possano conoscere e apprezzare la cultura e l’archeologia sarda”.
“Siamo felici di tornare a Trento, dopo il grande successo dello scorso anno, per rinnovare un appuntamento che unisce sport, cultura e identità. Anche quest’anno, lo spazio sotterraneo del SAS ci accoglie in una cornice unica, perfetta per raccontare un progetto che affonda le radici nella storia e guarda al futuro”. Così Marsilio Balzano, chief marketing officer della Dinamo Sassari.
“Desideriamo ringraziare la Provincia di Trento per l’ospitalità e, in particolare, Franco Marzatico per l’entusiasmo e l’attenzione con cui ha voluto accogliere nuovamente questo evento – prosegue Balzano – un grazie sincero anche al professor Paolo Carta per la sua presenza, come trait d’union ideale tra la Sardegna, il territorio trentino e l’Aquila Basket. Un ringraziamento speciale va alla FASI, che ci accompagna in questo viaggio di promozione culturale attraverso lo sport, contribuendo a diffondere un messaggio positivo e inclusivo. Infine, un riconoscimento doveroso alla Fondazione Mont’e Prama -conclude Balzano – motore instancabile di un’opera straordinaria di valorizzazione culturale. Oggi, grazie al loro lavoro, avremo l’opportunità di compiere un viaggio affascinante tra il mito degli ori di Tharros e l’ipogeo di San Salvatore, testimonianze vive di una Sardegna che continua a sorprendere e ispirare.”.

“A Trento prosegue la collaborazione con la Fondazione Mont’e, incentrata sulla promozione e diffusione della cultura archeologica e del territorio del Sinis, e che ci vede accanto ai Giganti di Mont’e Prama e a quelli della Dinamo Banco di Sardegna”, così Bastianino Mossa, presidente della FASI. “In questa zona d’Italia, infatti, la FASI è presente con diversi circoli a testimonianza di una presenza significativa del mondo dell’emigrazione Sarda organizzata. Una ulteriore occasione per promuovere il territorio e le bellezze naturali della Penisola del Sinis e del territorio di Cabras, anche in previsione della prossima stagione estiva dove molti emigrati torneranno nella loro terra d’origine”.Durante la mattinata l’archeologa Ilaria Orri, curatrice dell’Area archeologica di Tharros, ha tenuto una conferenza dal titolo “Il Mito degli Ori di Tharros”, con le immagini del fotografo Nicola Castangia. A seguire l’archeologa Nicoletta Camedda, curatrice dell’Ipogeo di San Salvatore ha illustrato “Le immagini dal passato nell’Ipogeo di San Salvatore”.