Atto vandalico nella chiesa di San Francesco a Oristano

Nella notte tra martedì e mercoledì, ignoti si sono introdotti nella chiesa di San Francesco a Oristano, approfittando dei lavori in corso nell’ex convento adiacente. I vandali hanno danneggiato diversi crocifissi, messo disordine sugli altari e sottratto alcuni oggetti dalla sacrestia. L’Eucaristia non è stata toccata.

I crocifissi danneggiati

Sull’accaduto sono in corso le indagini da parte dei Carabinieri, che stanno cercando di identificare i responsabili.

I fiori gettati a terra

L’Arcivescovo Roberto Carboni ha espresso solidarietà ai frati della comunità francescana: “Ai frati di San Francesco la nostra vicinanza e il nostro sostegno. Invito tutti a vigilare con maggiore attenzione sulla sicurezza dell’Eucaristia e sugli accessi alle chiese. Questo episodio ci richiama alla responsabilità collettiva verso i nostri luoghi sacri”.

La diocesi ha inoltre lanciato un appello alla cittadinanza, invitando chiunque abbia informazioni utili a collaborare con le forze dell’ordine.

Il Sindaco Massimiliamo Sanna. “Con profonda indignazione e sconcerto, ho appreso dell’atto vandalico perpetrato nella notte all’interno della Chiesa di San Francesco, cuore pulsante della nostra comunità. La distruzione di simboli religiosi e la profanazione di un luogo sacro rappresentano un’offesa non solo ai fedeli, ma a tutti i cittadini di Oristano. È un attacco alla nostra storia, alla nostra cultura e ai valori che ci uniscono”.

Il Sindaco di Oristano esprime una ferma condanna per il raid vandalico compiuto all’interno della Chiesa di San Francesco.

“Spero che sia faccia piena luce sull’accaduto e si individuino rapidamente i responsabili – dice il Sindaco -. Chiedo a tutta la cittadinanza di stringersi attorno alla comunità parrocchiale di San Francesco e di collaborare con le forze dell’ordine per far sì che simili episodi non si ripetano. È fondamentale che la nostra città reagisca a questa provocazione con unità e determinazione, riaffermando il rispetto per i luoghi di culto e per i valori di convivenza civile”.

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