
Cabras. 140 sentinelle hanno contribuito a far rispettare il Sinis durante l’estate
Per il secondo anno consecutivo si è svolto il progetto Sinis Sentinels, realizzato dal Comune di Cabras e dall’Area Marina Protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre in stretta collaborazione con Legambiente Onlus. Il programma, nato parecchi anni fa a Cabras con il fine di contribuire alla tutela del patrimonio ambientale, da due anni è diventato un progetto a carattere nazionale con il quale volontari provenienti da tutta Italia e dall’estero vivono un’esperienza di crescita praticando attività di tutela immersi nella natura del Sinis.
“Continua la preziosa collaborazione tra Area Marina Protetta e Legambiente, che ci supporta con i giovani volontari nella vigilanza del litorale e ci aiuta a diffondere le buone pratiche di salvaguardia dell’ambiente. Vogliamo un turismo di qualità nei litorali del Sinis, basato sull’apprezzamento della naturalità delle nostre spiagge e che a sua volta deve basarsi sui principi di rispetto dell’ambiente e degli altri, dei vicini d’ombrellone. Le sentinelle di Legambiente sono state formidabili nel trasmettere questi messaggi educativi e di cultura etico-comportamentale” afferma il Sindaco di Cabras Andrea Abis.
“Il progetto nasce nel 2019 e da due anni Legambiente assicura la presenza di un buon numero di volontari attraverso i quali è possibile garantire il servizio per circa tre mesi durante la stagione estiva. Grazie a questo progetto riusciamo a essere presenti nel territorio durante i mesi di maggiore frequentazione turistica per informare e sensibilizzare gli utenti, per correggere comportamenti distratti di chi non rispetta le buone norme. Il compito delle Sentinelle è pertanto quello di spiegare il perché delle regole, far capire e amare il nostro territorio ai visitatori – spiega il Direttore dell’Area Marina del Sinis Massimo Marras -. Facciamo investimenti per portare avanti il progetto, mettiamo a disposizione la struttura dell’ostello della gioventù a Funtana Meiga che vede una nuova luce grazie alla presenza dei volontari e dei coordinatori”.

“Quest’anno sono stati 104 i volontari che hanno aderito all’iniziativa, divenendo custodi delle meravigliose spiagge del litorale. Divisi in gruppi con una permanenza a Cabras di dieci giorni, i partecipanti hanno un’età compresa tra gli under 18 e i 75 anni, con un’età media tra i 35 e i 50 anni – ha spiegato il tutor e coordinatore del Campo per Legambiente, Cesare Agostini -. Possiamo affermare che questa esperienza sia non solo di educazione ambientale ma anche di educazione alla vita e allo stare insieme, un vero e proprio esercizio di relazione che ha creato sintonia all’interno del gruppo e nelle realtà vissute in spiaggia – specifica Agostini –. Ogni volontario si è innamorato del Sinis, questa è ormai anche casa nostra”.
È la Lombardia la regione che ha supportato maggiormente l’iniziativa, con un buon numero di volontari. In generale i partecipanti provengono in gran parte dal nord Italia, ma anche da Puglia, Lazio, Emilia Romagna, Campania, Sicilia e Calabria. Non sono mancate le presenze straniere, da Svizzera, Marocco e Romania. “Per Legambiente il secondo anno del progetto ha dato ottimi risultati: le spiagge sono risultate più pulite, i bagnanti si dimostrano più attenti e si fanno parte attiva nella comunicazione e nell’educazione verso i vicini di spiaggia. È stata anche un’occasione per coinvolgere maggiormente i volontari del resto d’Italia. Inoltre, è cresciuta anche la consapevolezza all’interno dell’Area Marina Protetta, auspichiamo pertanto una continuità nella collaborazione del progetto Sinis Sentinels per perseverare con l’ottimo lavoro portato avanti fin’ora” ha dichiarato Annalisa Colombu, presidente di Legambiente Sardegna.
Sono tanti i risultati raggiunti durante i tre mesi di attività, da giugno a settembre. “Abbiamo effettuato due interventi inerenti il tentativo di asporto della sabbia, durante i quali non è stato necessario il supporto degli agenti della Polizia locale, e abbiamo recuperato dalle docce di Is Arutas 380 chili di sabbia di quarzo – spiega il tutor Cesare Agostini-, raccolto 138 sacchi di spazzatura e quasi 20mila cicche, ritrovate soprattutto nei muretti a secco delle aree adibite ai fumatori. Durante l’attività abbiamo distribuito centinaia di posacenere e di conetti di cartone, un modo per educare al rispetto delle regole”. Tra i rifiuti reperiti maggiormente lungo le spiagge vi sono senza dubbio le cosiddette “lacrime di sirena”, granelli di plastica colorata usati nella fabbricazione degli oggetti in plastica dura e i bastoncini dei cotton fioc in plastica, che ormai non sono più in produzione. Un lavoro di sensibilizzazione fondamentale, quello delle Sentinelle, che si intende ampliare per una ancora più capillare divulgazione delle buone norme da seguire anche nel momento del conferimento dei rifiuti presso le isole ecologiche, come sottolinea l’Assessore all’Ambiente Carlo Carta: “L’ottimo risultato riscontrato in spiaggia, dove i rifiuti abbandonati sulla sabbia sono risultati in minore quantità rispetto agli anni passati, ancora non si traduce in un corretto conferimento dei rifiuti nelle isole ecologiche presenti all’uscita delle passerelle. Quest’anno il Comune ha dovuto smaltire ben 112 tonnellate di rifiuto secco indifferenziato, accumulato per pigrizia o disattenzione, numeri che potrebbe calare drasticamente grazie a comportamenti corretti”. I numeri della stagione 2023 delle Sinis Sentinels ci dicono quale sia stato l’impegno dei volontari: “in media ogni volontario ha percorso circa 16 chilometri che, moltiplicati per il numero totale dei partecipanti, si traducono in circa due milioni di passi, come due volte la distanza tra Cabras e New York” spiega Cesare Agostini. Durante la stagione non sono mancati gli episodi curiosi, come racconta Agostini: “Tra gli accadimenti che ricordiamo con maggiore entusiasmo c’è l’incontro con una coppia di turisti che inveiva contro di noi per la presenza di poseidonia oceanica in una delle aree cani, perché la considerava come un rifiuto. Abbiamo spiegato loro il valore immenso che ha sulle nostre spiagge e la soddisfazione più grande è stata quella di ritrovare quegli stessi turisti tre settimane dopo nello stesso punto del litorale: ci ringraziavano per avergli fatto scoprire una realtà che ignoravano, quella era diventata la loro spiaggia preferita”.