
Campi da tennis a Torregrande. Cambia il progetto. Via la terra rossa, arriva il padel
C’è un nuovo ribaltone nell’annoso progetto che riguarda i campi da tennis di Torregrande. La giunta Sanna, su proposta dello stesso circolo, ha fatto marcia indietro rispetto a quanto stabilito dall’esecutivo Lutzu nel giugno del 2021: non sarà più realizzato il campo in terra rossa, ma uno da padel, mentre l’unico campo in mateco rimasto sarà rifatto in green set, come gli altri quattro campi ristrutturati due anni fa.
Come detto, a richiedere la modifica progettuale è stato lo stesso Tennis Club 70, con nota inviata all’amministrazione comunale lo scorso 12 ottobre. La nuova dirigenza, con Alessandro Montisci presidente, dopo un anno di riflessioni (e di ritardi del Comune nell’avvio dei lavori, per indisponibilità dei fondi necessari) ha espresso “perplessità riguardo la scelta del campo in terra rossa, che avrebbe costi di gestione decisamente elevati, anche tenendo conto della posizione dei campi in zona marittima e ventilata, che comporta la necessità di frequenti ricariche e di continui innaffiamenti”.
A spingere per la realizzazione del campo in terra rossa furono i soci più anziani e il Comune si lanciò nella promessa di realizzarlo, insieme al quinto campo in green set. I costi però sono lievitati, considerato che il campo 5 è ormai dismesso e, oltre al nuovo manto, necessita di diversi interventi di manutenzione straordinaria, quali la sostituzione della recinzione e il completamento dell’impianto di illuminazione.

La realizzazione del quinto campo in green set non è più rinviabile, se Comune e Tennis Club hanno davvero l’ambizione di organizzare tornei nazionali ed interazionali, per i quali sono necessari quattro campi di gioco ed uno di allenamento con superficie omogenea.
Con i fondi residui rispetto ai 100 mila euro già disponibili, ed eventualmente con un’integrazione per cui si è resa disponibile la società, sarà realizzato un campo da padel. La giunta comunale ha già dato mandato al dirigente del settore lavori “per ottenere il nulla osta della Regione Sardegna, ente finanziatore dell’intervento, e per l’adozione dei successivi e conseguenti atti necessari per l’avvio del relativo iter di realizzazione”.