Consorzio di Bonifica replica a Falchi: “Nessun atto politico, solo obblighi di legge”

Il Consorzio di Bonifica interviene sulla vicenda che coinvolge la consigliera Elisabetta Falchi, rispondendo punto per punto alle dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa e respingendo ogni accusa di natura politica. L’amministrazione consortile chiarisce che “le azioni intraprese sono state atti dovuti, imposti dalla legge a seguito delle verifiche effettuate”.

La vicenda ha avuto origine quando i tecnici del Consorzio hanno accertato una ceduazione abusiva di fasce frangivento demaniali, affidate alla gestione dell’Ente, da parte della ditta Falchi, di cui la consigliera è socia e amministratrice. Il quantitativo di legname tagliato è stato stimato in circa 3.000 quintali.

A seguito degli accertamenti, il Consorzio ha richiesto il rimborso del valore del legnatico, richiesta alla quale la ditta ha opposto un diniego, avanzando contestualmente una proposta di negoziazione assistita.

“Nella stessa istanza – sottolinea il Consorzio -, la ditta avrebbe ammesso l’avvenuta ceduazione, dichiarando di averla effettuata “da oltre 70 anni”, e avanzando una domanda riconvenzionale per presunti danni alla produttività aziendale, chiedendo persino l’estirpazione delle fasce frangivento”.

A fronte di tale situazione, il Consorzio ha incaricato un legale, che ha evidenziato l’opportunità di non aderire alla negoziazione assistita, l’obbligatorietà dell’azione penale per evitare ipotesi di omissione di atti d’ufficio e la necessità di avviare un’azione civile per il risarcimento del danno.

Il Consiglio di amministrazione ha quindi disposto l’avvio delle tre procedure legali indicate. In data 3 dicembre 2025, il Consorzio ha ricevuto notizia del decreto di fissazione dell’udienza, atto che ha formalmente instaurato il contenzioso civile e determinato una situazione di incompatibilità sopravvenuta che, ai sensi della legge regionale 6 del 2008, comporta la decadenza della consigliera Falchi.

Per questo motivo, il Cda ha aggiornato la seduta del Consiglio dei Delegati, già convocata per il 12 dicembre, al fine di prendere atto della decadenza e procedere alla sostituzione con il primo dei candidati non eletti della stessa lista, garantendo così la rappresentanza della minoranza.

L’Amministrazione evidenzia inoltre che la consigliera avrebbe potuto evitare l’avvio delle azioni legali e la conseguente decadenza, risarcendo il Consorzio e regolarizzando la propria posizione. “Sorprendono – si legge nella nota – le dichiarazioni che tendono a sminuire la gravità dell’accaduto, parlando di pochi filari”, anche alla luce del quantitativo accertato e del fatto che, dal contratto di vendita del legname, la ditta Falchi risulterebbe aver dichiarato all’acquirente di essere l’unica proprietaria delle aree interessate.

Il Consorzio ribadisce infine che “gli atti adottati non hanno alcun fine politico, né l’obiettivo di “zittire” la consigliera, ma rispondono esclusivamente al dovere di rispettare la legge e tutelare l’Ente e i consorziati”.

Viene inoltre ricordato che dall’inizio del mandato sono stati avviati controlli sistematici contro ogni tipo di abuso, dall’irrigazione senza autorizzazione alla verifica delle fasce frangivento gestite dal Consorzio, circa mille chilometri complessivi. In altri casi di ceduazioni non autorizzate, conclude l’Amministrazione, i responsabili hanno provveduto al risarcimento e, come previsto dalla normativa, le segnalazioni sono state comunque trasmesse all’autorità giudiziaria competente.

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