Dermatite bovina, l’oristanese alza il livello d’allerta. Coldiretti e Asl a confronto per tutela allevamenti

Sale alto il livello di guardia di tutto l’Oristanese sulla diffusione della dermatite bovina, la malattia che sta colpendo un settore che in alcune aree della Sardegna è trainante per i territori. Tra questi ci sono proprio le aree di Arborea e di Oristano altamente vocate all’allevamento bovino e che sebbene ancora fuori dai contagi temono l’espandersi dei focolai. E proprio per fare chiarezza con il mondo dell’allevamento del territorio sulla situazione e fare il punto sulle azioni in campo e su quelle necessarie, si è svolto oggi un incontro organizzato da Coldiretti nella sua sede di Oristano. 

INCONTRO. L’appuntamento, molto partecipato con gli allevatori giunti da tutta la provincia, ha permesso di riunire in un confronto aperto i vertici del servizio sanità animale della Asl di Oristano, il dottor Enrico Vacca, direttore del Servizio e la dottoressa Anna Paola Corda, coordinatrice delle attività di Prevenzione e Controllo Malattie Animali Trasmissibili. Al contempo è stato un incontro propositivo per affrontare questa criticità che si affaccia per la prima volta in Sardegna. Dalla riunione è emersa la preoccupazione per un territorio come l’oristanese che vede un’importante realtà zootecnica bovina, con il settore bovino da carne presente in tutto l’oristanese e con il settore bovino da latte che ad Arborea ha il più importante centro d’allevamento di tutta la regione. 

COLDIRETTI. “È fondamentale arginare la malattia – sottolinea il presidente Provinciale di Coldiretti, Paolo Corrias – e scongiurare situazioni che possano compromettere due settori strategici, trainanti e ormai noti in termini di qualità grazie soprattutto al grande lavoro fatto sulla genetica in questi anni dai nostri allevatori”. Gli fa eco il direttore Emanuele Spanò: “È stato un importante momento di confronto con i nostri soci e i dirigenti dell’Asl di Oristano che ringraziamo per la loro pronta disponibilità – dice – un incontro che ha permesso di fugare alcuni dubbi, avere una fotografia della situazione attuale ma che ha permesso anche condividere idee propositive utili a tutelare gli allevatori che in questo momento si trovano a fronteggiare una criticità in costante evoluzione, visti i 4 focolai accertati ad oggi e i 9 sospetti, che rischia di compromettere più settori economici vitali e importanti per la nostra regione. Rilanciamo sulla necessità di una strategia chiara e concreta di medio-lungo termine – conclude Spanò – perchè si deve accelerare sia su vaccini che sulle azioni di contenimento pensando anche ai repellenti e agli aiuti regionali per supportare allevatori”.

ASL. Durante la riunione il direttore del Servizio Sanità Animale, Enrico Vacca, ha sottolineato in particolar modo la necessità “di adottare misure di biosicurezza per ridurre il rischio di introduzione, sviluppo e diffusione del virus, mediante il controllo e la limitazione degli ingressi in azienda di persone, animali e veicoli se non strettamente necessario, l’isolamento degli animali sospetti o malati, l’isolamento degli animali di nuova introduzione per un periodo sufficiente di osservazione (quarantena), l’utilizzo rigoroso di aghi monouso, l’utilizzo di antiparassitari, insetticidi e insettorepellenti sui mezzi di trasporto, attrezzature, ambienti e animali”.

ALLEVAMENTI. Secondo le informazioni rilasciate stamane sulla base dei dati dell’Anagrafe Zootecnica emerge come in Sardegna al 31 dicembre 2024 erano presenti 9.189 allevamenti per 279.113 capi. I numeri rilasciati dal Servizio Sanità Animale Asl Oristano, parlano inoltre di una consistenza del patrimonio zootecnico bovino in provincia, di 1.238 allevamenti bovini, per un totale di 61.730 capi. Di questi 1.055 aziende sono all’aperto o estensive (Totale capi: 24.749) e 183 stabulate o intensive (Totale capi 36.981). Sul fronte della malattia, sempre dati forniti dal Servizio Sanità animale, emerge come siano 4 i focolai confermati al 30 giugno e 9 quelli sospetti. Malattia che è stata riscontrata il 29 giugno scorso anche in Francia.

Condividi questa notizia: