Dimensionamento scolastico. Oristano temporeggia, ma è lontana dalle linee guida regionali

Ennesimo nulla di fatto, con la decisione di non decidere e di rinviare al 7 Novembre un altro incontro in Provincia per presentare, forse sarà la volta buona, il piano di dimensionamento scolastico chiesto dalla Regione. Ancora una volta, nella riunione odierna, è andato in scena lo stesso copione, con la variante dell’acuirsi di posizioni divergenti tra sindaci e dirigenti scolastici. Questi ultimi chiedono comprensibilmente che la politica si assuma le proprie responsabilità, ma in tempi brevi.

Dall’altra c’e’ la tendenza a non decidere, perché nessuno è disposto a indietreggiare di un centimetro rispetto alla propria posizione, cioè a rinunciare all’autonomia scolastica: “Abbiamo necessità di un ulteriore incontro con i presidenti delle Unioni dei Comuni – ha annunciato in apertura il Sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna -. Faremo una proposta alla Regione, come la Provincia di Nuoro”.

La riunione odierna, 19 ottobre, in Provincia

Difficile pensare, come qualche Sindaco ha detto, di respingere al mittente le linee guida che prevedono il taglio di 4 autonomie. Lo ha ribadito anche il commissario dell’ente provinciale, Massimo Torrente: “Dalla nostra conferenza deve uscire una proposta che sia conforme alle linee guida, con le soppressioni previste. Il rinvio va bene, se si arriva a non respingere le linee guida”.

Il piano di dimensionamento scolastico prevede che siano quattro le autonomie da tagliare, seguendo prioritariamente il criterio numerico. Chi è sotto i parametri previsti dal Ministero, sul numero di studenti che frequentano gli istituti, deve essere accorpato ad altre scuole.

Nella foto, la situazione attuale degli istituti comprensivi della Provincia di Oristano

Da quanto si evince dalla foto in alto, i quattro istituti sotto la soglia dei numeri previsti sono Ales, Ghilarza, Oristano via Bellini e Simaxis-Villaurbana. Il parametro numerico, però, è da considerarsi prioritario, ma non l’unico. Ales, per esempio, rivendica una situazione particolare dal punto di vista geografico-territoriale, che renderebbe difficile l’accorpamento ad altro istituto. Ghilarza ha proposto il cosiddetto “istituto globale”, che accorpi il comprensivo ai due istituti superiori. Ognuno, insomma, ha la propria ricetta, che non coincide con gli interessi generali. Ai Sindaci il compito di trovare la quadra.

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