
Estremismo tra giovanissimi. Due denunce ad Oristano
Due minorenni residenti in provincia di Oristano sono stati perquisiti nell’ambito di una vasta operazione antiterrorismo condotta questa mattina dalla Polizia di Stato su tutto il territorio nazionale, con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione. L’azione ha interessato complessivamente 22 giovani tra i 13 e i 17 anni, sospettati di essere coinvolti in circuiti di radicalizzazione legati all’estremismo suprematista, jihadista, antagonista o accelerazionista.
L’attività, disposta dalle Procure della Repubblica presso i Tribunali per i Minorenni competenti, è frutto di mesi di indagini e monitoraggi condotti anche attraverso il web, canale ritenuto centrale nella diffusione di contenuti di propaganda violenta e indottrinamento tra giovanissimi. Nel dettaglio, le due perquisizioni in provincia di Oristano sono scaturite dagli sviluppi investigativi legati al caso di un 14enne oristanese già perquisito l’11 aprile scorso dalla Squadra Mobile, dopo aver postato su Facebook immagini con armi, simboli suprematisti e riferimenti ad attentatori internazionali, tra cui Breivik e Crusius. Durante quella perquisizione, il ragazzo aveva spontaneamente consegnato una bandiera con croce celtica e una replica di fucile a pompa senza tappo rosso, su cui erano incisi slogan e nomi riconducibili alla galassia dell’estrema destra.
L’inchiesta ha permesso di risalire ad altri soggetti che condividevano online la stessa ideologia. I due nuovi indagati oristanesi, entrambi di 15 anni, sono emersi da uno scambio di materiali su piattaforme digitali e social network. Sono stati sequestrati i loro dispositivi elettronici per analisi approfondite.Le operazioni hanno toccato anche altre province italiane (Cagliari, Messina, Padova, Torino, Bergamo, Firenze, Milano, Taranto, Bologna, Arezzo, Livorno, Ravenna, Catanzaro) e hanno fatto emergere una preoccupante rete di connessioni tra minori coinvolti in circuiti di odio, violenza e propaganda politica, religiosa o razziale.Secondo la Polizia, la radicalizzazione online nei minori avviene ormai in tempi sempre più rapidi: si è passati da una media di 16 mesi nei primi anni 2000 a poche settimane nel 2025. I giovani si avvicinano a ideologie violente attraverso chat private, videogiochi online e social media, dove si scambiano materiali legati a suprematismo, jihadismo o neonazismo.
Le forze dell’ordine continueranno a monitorare il fenomeno anche sul territorio oristanese. Si intensificheranno, inoltre, le azioni di prevenzione nelle scuole, per contrastare il fascino esercitato dalla violenza e dalle ideologie estreme su adolescenti fragili e vulnerabili.