“Il reato non esiste”. I furbetti del vaccino, ad Oristano, non ci sono mai stati

Dopo essere stati sottoposti a gogna mediatica, i medici del poliambulatorio di Oristano si prendono la rivincita. Non a parole, ma in tribunale, dove la corte di cassazione mette la parola fine (anche se bisogna attendere le motivazioni della sentenza) ad un’inchiesta che non sarebbe mai dovuta partire. Il caso era scoppiato in primavera, quando la Procura di Oristano annuncia le indagini sui “saltafila” o “furbetti del vaccino” della Assl di Oristano. Tali erano, secondo l’accusa, i pazienti che avrebbero goduto di un trattamento privilegiato nel ricevere la prima dose del vaccino anti-covid. Prima, cioĆØ, dei tempi dovuti.

A finire tra gli imputati, 15 medici e infermieri del poliambulatorio di Via Michele Pira, dove si somministravano le dosi di vaccino, prima dell’avvento dell’hub vaccinale. Per tre medici, era stata chiesta addirittura la misura interdittiva della sospensione lavorativa. Secondo la Procura, anzi chĆ© somministrare le dosi ai pazienti individuati dalle circolari del Ministero della Salute, medici e infermieri avrebbero favorito amici e parenti. In realtĆ , il tribunale ha emesso, in tre gradi di giudizio diversi, la medesima sentenza: non c’erano regole ben definite e i medici hanno agito in buona fede, per non sprecare vaccini preziosi, che sarebbero andati persi. E che comunque sono stati somministrati a persone che prima o poi l’avrebbero dovuto ricevere.

Per i medici del Poliambulatorio, un bel sospiro di sollievo: non saranno neanche processati, perché il reato non sussiste. Una piccola rivincita, per tutti coloro che si son visti il proprio nome diventare pubblico ed essere perciò sottoposti al giudizio universale. In mezzo a tanti errori che purtroppo facciamo, noi di Ornews.it possiamo vantarci di non aver mai pubblicato quei nomi, come sempre bisognerebbe fare prima che gli imputati vengano rinviati a giudizio. Oggi rendiamo merito, invece, agli avvocati che hanno difeso i tre medici per cui era la stata chiesta la sospensione lavorativa: si tratta di Rossella Oppo, Anna Laura Lutzu, Simone Prevete.

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