
Indagine Continental. A Oristano, parco autobus obsoleto. Solo un quarto è Euro 6
Continental ha realizzato anche quest’anno l’Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone, giunto alla sua quarta edizione. Lo studio fotografa lo stato del settore nelle province italiane nel 2023, dopo un 2022 caratterizzato da un rallentamento seguito alla ripresa post Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità, la categoria euro del parco circolante.
Autocarri, a Oristano sono 39 le nuove targhe.
Il trasporto merci oltre le 16t nel 2023 in Italia ha registrato 22.999 nuove immatricolazioni, con un aumento del 6,9% rispetto al 2022. La Sardegna segue il trend positivo e registra 390 nuove targhe (+0,3%), così come anche a Oristano dove le immatricolazioni segnano un aumento di una unità con 39 nuove targhe rispetto alle 38 del 2022.Il mercato italiano degli autobus, indipendentemente dalla capienza, registra un +45,8% con 5.434 immatricolazioni tra trasporto pubblico locale, regionale, nazionale e noleggio da rimessa. La Sardegna segna un balzo in avanti largamente superiore rispetto alla media del Paese e pari all’88,5% grazie a 394 nuove targhe. Sono 3 le nuove targhe a Oristano.
Alimentazione: a Oristano il 99,5% degli autobus è a gasolio.
La situazione italiana per alimentazione del parco merci circolante nel 2023 (relativa agli autocarri di ogni peso totale a terra) rimane quasi invariata rispetto al 2022: il gasolio continua ad essere predominante (90,3%) seguito da benzina e metano (a 4,5% e 2,1%). Timidissima crescita per le alimentazioni alternative: i veicoli a GPL segnano un +1,5% contro l’1,4% del 2022, così come gli elettrici (0,4% contro lo 0,3%); crescita più sostenuta per gli ibridi (0,5% se con motore termico a gasolio e 0,6% a benzina). In Sardegna si segnala un lievissimo calo del gasolio, che rimane comunque preponderante e copre il 94,5% del parco (-0,1 punto percentuale rispetto al 2022). Piccola perdita nel comparto benzina da 4,3% a 4,2%, mentre le restanti alimentazioni rimangono pressoché invariate: l’elettrico a quota 0,1%, l’ibrido a 0,4% e il metano a 0,1%. Il parco merci a Oristano è pressoché a gasolio (94,8%), a seguire il benzina 4,3%.Il parco autobus nazionale (di tutte le dimensioni) vede una lenta transizione verso le alimentazioni alternative, dovuta essenzialmente ai cambiamenti in atto nelle flotte di TPL urbano e interurbano a breve raggio: la maggioranza del circolante rimane a gasolio (91,1%), il metano è al 6,1% e le quote di elettrico e ibrido diesel raggiungono il 2,2% (rispettivamente 1,3% e 0,9%). In Sardegna il trend del trasporto persone va di pari passo a quello delle merci: non ci sono variazioni significative tra il 2022 e il 2023. Il parco circolante a benzina rimane uguale (0,3%) così come l’ibrido (0,2%), aumenta di 0,7 punti percentuali quello elettrico (1,1%). Il gasolio scende della stessa quota arrivando a 98,3%.Come per le merci a farla da padrone per gli autobus a Oristano c’è’ il gasolio (99,5%), il restante è benzina 0,5%, quota più alta in regione.
Autobus: a Oristano gli Euro 6 sono il 26,6% del parco circolante. Nel comparto degli autocarri per trasporto merci nel 2023 prevalgono a livello nazionale gli Euro 4, 5 e 6 che, insieme, raggiungono il 55,5% del totale. I dati di Euro 0, 1, 2 e 3 (pari al 44% complessivo) necessiterebbero di analisi approfondite in quanto potrebbero essere viziati da iscrizioni al PRA di veicoli non più circolanti. In Sardegna la categoria più diffusa è l’Euro 3, anche se nel 2023 ha perso lo 0,6% passando da 21,2 a 20,6%. Da segnalare, nonostante una diminuzione dello 0,7% rispetto al 2022, il numero elevato di Euro 0 (17,7%), i mezzi più inquinanti. Situazione analoga alla regione è quella di Oristano dove gli autocarri Euro 3 rappresentano il 20,9% del parco circolante,
con una flessione dello 0,5% rispetto al 2022. Tutte le classi ambientali più inquinanti (dalla 0 alla 3) calano a beneficio degli Euro 5 e 6 che rispettivamente rappresentano l’11,8% e il 12,5% e registrano un trend positivo dell’1,1% e dello 0,7% rispetto all’anno precedente.
In Italia, la percentuale di autobus Euro 4, 5 e 6 rappresenta il 59,3% del parco. Anche in questo caso la quota degli Euro 0 e 1 potrebbe non riflettere puntualmente i bus realmente in circolazione, mentre i veicoli Euro 2 ed Euro 3 passano al 39,9% sul totale.
In Sardegna, le classi Euro 5 e 6 rappresentano il 57% del totale del parco circolante con un balzo in avanti della categoria più ecologica del 9% rispetto al 2022. Tra le classi più inquinanti, la più rappresentata è l’Euro 3 con il 14,2%, in calo di 2,2 punti percentuali rispetto al 2022.
Oristano nel 2023 ha fatto registrare un +2,8% di Euro 6 che arrivano a 26,6%. L’Euro 5 registra il 17,4% con un +2,2% nel 2023. Da segnalare che gli Euro 0, la classe più inquinante, sono ancora il 20,3% ma rispetto al 2022 diminuiscono di 2,1%.

Anzianità autocarri: a Oristano la fascia da 20 a 30 anni rappresenta il 26,5% del parco
L’età degli autocarri in circolazione in Italia rispecchia a grandi linee la loro classe ecologica; la percentuale di veicoli con meno di un anno aumenta dal 3,6% al 4,4% ma allo stesso tempo invecchiano quelli seminuovi, con un calo di 0,7 punti percentuali dei veicoli tra uno e cinque anni. I dati dei più anziani potrebbero essere anche qui viziati dal permanere sui registri di veicoli non più circolanti, tanto che la fascia oltre i 20 anni risulta la più diffusa con il 35,3% del circolante.
In Sardegna la fascia più rappresentata è quella di autocarri tra 20 e 30 anni, che raggiunge il 25,7% del circolante, con un +2,2 punti percentuali nel 2023. Rispetto alla media nazionale la regione presenta un parco vecchio: solo il 19,3% degli autocarri ha meno di dieci anni (contro il 35,2% dell’Italia) e il 21,2% ne ha più di 30.
Situazione a Oristano è simile a quella della regione con la fascia tra i 20 e i 30 anni più rappresentata (26,5%), in aumento del 2,6% rispetto al 2022. A seguire la fascia 15-20 anni con il 22,3%, nonostante questa nel 2023 sia scesa di 0,3 punti percentuali rispetto al 2022.
Gli autobus italiani risentono positivamente dei contributi per le flotte di TPL e generalmente i mezzi più vecchi registrano dati più aderenti alla realtà rispetto agli autocarri di pari età. Aumentano i veicoli con meno di due anni (da 3,7% a 5,5% quelli fino a un anno) e in generale il 38,6% ha meno di dieci anni (contro il 36,2% del 2022).
In Sardegna la fascia più diffusa è quella tra i 10 e i 15 anni (24,4%) mentre quelli dai 15 ai 20 anni sono il 18,2%. I veicoli sopra i 20 anni sono il 26,8% (vs 27,5% dell’Italia) e quelli sotto i 10 anni il 30,2%.
A Oristano si segnalano due aumenti: il primo (+2,6%) è quello della fascia 30-40 anni (13,5% del parco), l’altro (+2,7%) nella fascia 10-15 anni (19,8% del parco). La diminuzione rispetto al 2022 più significativa (-4,1%) è invece registrata nel segmento 15-20 anni (9,7% del parco).