Is Bangius è un patrimonio archeologico. Marrubiu mette fretta all’Università
Il sito archeologico “Muru di Is Bangius”, la cui denominazione richiama la presenza di terme romane, è un unicum, interpretato come sede temporanea del governatore romano nel corso dei suoi spostamenti da Karales verso il Forum Traiani.
L’edificio termale con villa romana, provvisto di pavimenti musivi e di rivestimenti marmorei alle pareti, è stato oggetto di campagne di scavo nelle quali sono stati rinvenuti frammenti e manufatti che testimoniano la vita nel periodo severiano, probabilmente sotto l’imperatore Caracalla.
A render ancor più appetibile il sito è la presenza della villa padronale di fine 800, ospitante una mostra etnografica dedicata alla vita agricola del paese, curata dall’associazione di volontari Cultura Arte Marrubiu. La villa ospiterà nel piano
superiore l’esposizione dei reperti ritrovati in loco, così da consentire un continuum tra lo scavo ed il futuro museo.
“L’amministrazione crede fortemente nel progetto espositivo – dichiara il sindaco Andrea Santucciu – e per questo motivo ha inserito nella programmazione territoriale, seguita a livello di Unione dei Comuni, una serie di interventi tesi alla copertura, messa in sicurezza e fruizione del sito, per un ammontare di circa 500.000 euro”.
In attesa degli sviluppi della suddetta programmazione, gli interventi dell’amministrazione non si fermano, seppur con fondi esclusivamente comunali.
L’attività di scavo, infatti, è stata ripresa nel 2017 con la direzione del Prof.Spanu (curatore anche del progetto espositivo del museo) grazie ad una concessione che ha consentito una prima manutenzione del sito ed una giornata dedicata alla visite a scavo aperto.
La campagna tuttavia necessita di essere proseguita e ciò ha portato l’amministrazione, d’accordo con il direttore di scavo, a presentare un programma triennale di ricerche e scavi,
prontamente autorizzato dalla Sopraintendenza di Cagliari.
“Per la realizzazione del programma l’Amministrazione ha stipulato una convenzione con l’Università degli studi di Sassari, che consentirebbe, oltre alle attività di scavo, attività didattiche con gli studenti”.
Tuttavia a pochi mesi dalla scadenza della concessione non è ancora giunta una
comunicazione da parte dell’Università circa la sorte della campagna di scavo, le cui annualità andranno inevitabilmente concentrate.
“L’intervento è oggi improcrasinabile. – dichiara Santucciu – L’approssimarsi della scadenza di concessione di scavo a Is Bangius ha portato la Giunta a dare indirizzi, affinchè l’università di Sassari faccia un cronoprogramma degli scavi, visto che il sito richiede manutenzione e pulizia costante”.
“Una parte delle risorse sono state già liquidate”- precisa il Vice sindaco Luca Corrias – Attendiamo la risposta dell’Università, per dare inizio alle operazioni di scavo nel più breve tempo possibile. Abbiamo l’esigenza di valorizzare le nostre risorse culturali e ambientali, anche rendendoli fruibili all’utenza”.