La lettera pastorale di Monsignor Carboni. “Dobbiamo avvicinare tutti i laici”
“La lettera pastorale deve arrivare a tutti i laici, perché è un tentativo di creare un dialogo”. Così Monsignor Roberto Carboni, arcivescovo di Oristano e della diocesi di Ales-Terralba, ha introdotto la conferenza per spiegare i contenuti della lettera pastorale alla comunità. “Nasce proprio dagli incontri con le diverse comunità che fanno parte delle due diocesi e riunisce alcune idee che sono nate dialogando con la gente. Purtroppo, son diminuiti i numeri di chi frequenta la chiesa, ma per noi può diventare un’opportunità. Per esempio, quella di dare uno stile nuovo alla Chiesa, sfrondandola di alcuni aspetti ingombranti”.

È un messaggio di speranza quello che arriva da Monsignor Carboni, che vuole suggerire l’importanza delle relazioni: “Le persone hanno bisogno di essere ascoltate, accolte. Anche chi non crede in Dio deve essere raggiunto. Nel scrivere la lettera, ho pensato proprio a renderla semplice e fruibile, affinché venga capita da tutti, anche rinunciando a passaggi teologici che potevano risultare incomprensibili”.

Il tema di fondo, “Granelli di senape e lievito nella pasta”, prende spunto da due piccole parabole di Gesù. ‘Il punto di partenza – spiega l’Arcivescovo – è quello degli inizi modesti, umili che poi, attraverso la grazia di Dio, diventano il grande albero della senape e la grande massa di farina (Gesù parla addirittura di 40 chili) che viene fermentata”.