Luca, il postino del mare. Tra pacchi, caffè e inviti a pranzo nella marina di San Vero

C’è una parte molto suggestiva della costa occidentale della Sardegna, che va da S’Arena Scoada (o S’Anea Scoada) a Sa Rocca Tunda, passando per Putzu Idu e Sa Mesa Longa. È quella racchiusa nella marina di San Vero Milis, contraddistinta dalla presenza di alcune borgate, animate e abitate da alcuni residenti durante tutto il corso dell’anno, non solo nel corso del periodo estivo.

In questi luoghi, splendidi dal punto di vita naturalistico, svolge quotidianamente il proprio lavoro da portalettere Luca Cadoni, 45 anni, di Riola Sardo, in Poste Italiane dal mese di luglio del 2021. “Recapito nelle borgate della marina di San Vero dal mese di maggio del 2022 – esordisce il portalettere. Una zona di recapito dove nel periodo estivo il mio impegno è maggiore soprattutto nella consegna dei pacchi poiché i tanti turisti che arrivano spesso approfittano della tranquillità delle vacanze per fare acquisti legati all’e-commerce. Dal punto di vista naturalistico è una zona splendida, a cui sono legato anche affettivamente: mio padre, infatti, era un pescatore e aveva una capanna, prima che le abbattessero, proprio a Su Pallosu. Inoltre, ho frequentato sin da piccolo anche altre zone della Marina, come s’Arena Scoada, dove miei zii avevano casa e nella quale ho trascorso tante estati, e anche Putzu Idu, punto di riferimento per le serate estive negli anni post-adolescenziali. Infine, per un periodo, in tempi più recenti, ho preso una casa in affitto nel corso del periodo invernale: c’è una tranquillità impagabile e il mare, in inverno, ha un fascino particolare. In questa zona mi sento come se fossi a casa mia e, in fondo, casa mia lo è davvero, almeno un po’.”

Luca al lavoro sul litorale di Putzu Idu

Luca ammette di apprezzare molto, del suo lavoro di portalettere, il contatto con il pubblico, l’interazione con la gente. “Mi piace avere rapporti quotidiani con le persone – conferma il postino. E adoro stare all’aria aperta: fa il paio con la mia socievolezza. Mi ritengo una persona solare, che ama interagire con gli altri. I residenti mi conoscono tutti e in tanti, con il passare del tempo, mi hanno anche riconosciuto: alcuni, infatti, risiedono qui da tantissimi anni, da quando frequentavo le borgate da bambino.”

Come spesso accade nei piccoli paesi e nelle borgate, tra il portalettere e gli abitanti della comunità si instaura un rapporto “confidenziale”, legato anche al ruolo sociale dell’addetto al recapito. “In tanti mi chiedono se voglio un caffè, durante il mio giro di consegna. Mi fermo, quando il lavoro lo consente ed in particolare in inverno, a scambiare volentieri due chiacchiere con gli utenti. Mi fa piacere che mi considerino una persona affidabile, a cui raccontare qualcosa. Sono diversi quelli che hanno scelto di “invecchiare al mare”, magari trasferendosi dalla città ed è piacevole per me essere un loro punto di riferimento. In cuor mio li ammiro per la scelta che hanno fatto: è una scelta di vita che condivido. Alcuni si sono affezionati profondamente a me nel corso di questi anni: penso ai ristoratori della zona, ad esempio, che spesso mi dicono “Ti aspetto a pranzo! Sesi cumbidau!”. Ovviamente totalmente inconsapevoli del pericolo al quale vanno incontro, dato che sono decisamente quella che si definisce una buona forchetta!” ammette scherzosamente il dipendente di Poste Italiane.

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