Malasanità oristanese. Ufficiale l’esposto alla Procura delle associazioni
Cittadinanzattiva, Komunque Donne, Aniad e Thalassemici Oristano passano ai fatti, come annunciato qualche settimane fa. Hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Oristano, per denunciare lo stato di collasso in cui si trovano i presidi ospedalieri dell’oristanese, “creando una condizione lesiva del diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della costituzione”.

I motivi specifici dell’esposto sono quelli annunciati insieme all’Ordine dei Medici a inizio Luglio: in particolare, la cronica mancanza di personale “che porta ad una situazione tragica in diversi reparti”.
Dalla diabetologia al servizio talassemie, dall’oncologia alla farmacia territoriale, passando da laboratorio analisi, anestesia, radiologia, pediatria, cardiologia e pronto soccorso: tutti reparti sotto organico rispetto a quelli previsti.
Le associazioni hanno più volte chiesto investimenti sulle specializzazioni, per sopperire alla carenza di medici, come tra l’altro era previsto con l’istituzione del Dea di primo livello. Tutti appelli caduti nel vuoto, che hanno portato alla disastrosa situazione attuale, accentuata dall’emergenza Covid.

I contenuti dell’esposto sono stati illustrati in conferenza stampa, alla quale erano stati invitati anche i rappresentanti politici del territorio. Nota polemica delle associazioni sulle tante assenze: erano presenti il Sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, il presidente della commissione straordinaria in consiglio comunale, Efisio Sanna e un unico consigliere regionale, Alessandro Solinas dei 5 Stelle: “Anche queste assenze la dicono lunga sull’interesse della politica regionale” ha voluto sottolineare Maria Delogu, Komunque Donne.
Era presente, invece, il rappresentante sindacale del Cimo, Giampiero Sulis, che ha rimarcato le difficoltà di operare in reparti pressoché deserti dal punto di vista medico.
