Mari Ermi. La Lipu chiede maggior tutela per il fratino e l’ecosistema costiero
È giunto a conclusione il monitoraggio del Fratino (Charadrius alexandrinus) lungo il litorale della provincia di Oristano, da Torre del Pozzo sino a Marceddì. L’attività, condotta da una decina di rilevatori, per conto della Lipu di Oristano, ha interessato non solo le spiagge, ma anche le zone umide litoranee e interne, confermando il ruolo cruciale dell’Oristanese nella conservazione di questa specie in pericolo.
Il Fratino, piccolo uccello simbolo dell’equilibrio tra natura e presenza umana, è tutelato da normative regionali, nazionali e internazionali, inclusa la Direttiva Uccelli 2009/147/CE. In Italia, secondo la Lista Rossa, è classificato come endangered (in pericolo), ma è proprio in Sardegna – e in particolare nella provincia di Oristano – che si concentra circa il 30% delle coppie nidificanti dell’intero territorio nazionale.

“Il Comune di Cabras detiene un vero primato, con oltre l’86% della popolazione provinciale di Fratino concentrata tra la laguna di Mistras e lo stagno retrodunale di Mari Ermi – sottolinea Gabriele Pinna, delegato provinciale della Lipu Oristano -. I dati raccolti durante il monitoraggio 2025 confermano pienamente quanto riportato negli anni precedenti nelle relazioni prodotte da Alea per l’AMP Sinis”.

Mari Ermi si rivela un autentico scrigno di biodiversità: oltre al Fratino, sono state censite specie nidificanti come il Cavaliere d’Italia, la Sterna zampenere, l’Occhione e la Volpoca, mentre il Fenicottero utilizza lo stagno come zona di sosta e alimentazione. L’area rientra nell’Important Bird Area IT218 “Sinis e Stagni di Oristano” ed è in contatto con la ZSC ITB030080 e con l’Area Marina Protetta “Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre”.
Ma non mancano le criticità: “Durante il monitoraggio – spiega Pinna – abbiamo segnalato minacce alle nidificazioni causate da bagnanti inconsapevoli, fotografi troppo intrusivi e parapendii che sorvolano l’area, disturbando gravemente gli uccelli. La base di decollo è troppo vicina allo stagno, e non è raro vedere i fenicotteri fuggire nel panico”.

In base alla Legge Regionale n. 23/98, qualsiasi forma di disturbo durante la nidificazione è vietata. Tuttavia, la carenza di cartellonistica informativa e il libero accesso alle dune rendono inefficaci i divieti. “Occorre intervenire subito – afferma Pinna – chiudendo gli accessi più sensibili e installando nuovi cartelli, in sostituzione di quelli ormai scoloriti”.
Nel 2022, con il coinvolgimento di enti come il CEAS Aristanis, Forestas, l’AMP Sinis e il Comune di Cabras, sono state realizzate numerose attività di sensibilizzazione con la distribuzione di oltre 500 opuscoli informativi e l’allestimento di segnaletica ad hoc. “Ma serve continuità e un rinnovato impegno” – ribadisce il delegato Lipu.
Alla luce della rilevanza ecologica dell’area, la Lipu chiede al Comune di Cabras di attivarsi per una maggiore tutela e agli enti competenti di rinnovare la collaborazione. “È giunto il momento di prendere in considerazione l’istituzione di una ZPS (Zona di Protezione Speciale) per Mari Ermi, in coerenza con l’identificazione IBA 218, di cui oggi solo una parte risulta inserita nella Rete Natura 2000” -conclude Pinna.

