Michele Ardu porta “AURUM URENS” al summit delle Nazioni Unite sugli incendi
Dall’anima bruciata della terra alla luce dorata della rinascita. L’artista oristanese Michele Ardu, con la sua mostra AURUM URENS, entra nel cuore del summit delle Nazioni Unite, dedicato alla gestione degli incendi, ospitato nel quartier generale della Fao a Roma. Un evento tecnico di altissimo livello che riunisce governance internazionali, esperti scientifici e decisori politici per affrontare una delle sfide ambientali più urgenti del nostro tempo: la prevenzione e la gestione degli incendi su scala globale.
Ardu è l’unico artista invitato a partecipare, con un’esposizione che non fa da semplice sfondo, ma diventa parte integrante del messaggio e dell’anima dell’evento. Le sue opere si caricano qui di un ulteriore significato: la forza della rinascita, la bellezza che può emergere anche dalla devastazione. Un contrasto potente tra vita e morte, distruzione e rigenerazione, che rispecchia perfettamente la volontà di chi, anche nei contesti istituzionali, lavora per recuperare territori colpiti e ricostruire un equilibrio con la natura.

“AURUM URENS – spiega Michele Ardu –, è una metafora della resilienza. Parla della Sardegna e non solo: racconta le ferite della terra e la capacità umana di trasformarle in qualcosa di nuovo, di profondo, di vivo”.
Il progetto, già ospitato ai Magazzini del Sale di Siena e al Museo Diocesano Arborense di Oristano, è costruito intorno a legni secolari sopravvissuti agli incendi. Scelti, raccolti e lavorati dall’artista, diventano sculture cariche di significato, simboli di una natura ferita ma non arresa. Sono opere scolpite dal fuoco stesso, che Ardu trasforma con sensibilità e pazienza, lasciando emergere ogni cicatrice, ogni crepa, ogni segno di dolore e dignità.

LA MOSTRA. “Aurum Urens” – oro ardente – è il titolo e la visione: ciò che è stato bruciato può ancora splendere, e raccontare. In un’epoca segnata da eventi climatici estremi, La mostra è un invito a non dimenticare. Ma anche a immaginare un futuro in cui la bellezza, la memoria e la protezione della natura vadano di pari passo.Il legame con la Sardegna, terra dell’artista e scenario di devastanti incendi negli ultimi anni, è forte e dichiarato. Ma il messaggio si estende a ogni latitudine: la fragilità degli ecosistemi, la necessità di politiche sostenibili, l’urgenza di visioni culturali che sappiano farsi carico della crisi climatica.

