Monica Vinci, la madre di Silì che uccise la figlia. Il Gup dispone il rinvio a giudizio
Si terrà il processo per Monica Vinci, la donna di Silì accusata dell’omicidio della figlia Chiara, avvenuto il 18 febbraio 2023 nella loro casa di via Martiri del Risorgimento. Il Giudice dell’udienza preliminare ha disposto questa mattina il rinvio a giudizio, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Valerio Bagattini. Il processo si terrà il 4 febbraio in Corte d’Assise a Cagliari.
In aula era presente anche la stessa Vinci, attualmente detenuta nella Rems di Capoterra. Proprio la relazione dei responsabili della struttura è stata uno degli elementi determinanti: secondo il centro specializzato, la donna è ancora da considerarsi “socialmente pericolosa”.
Una valutazione che, combinata con la posizione del pubblico ministero, che contesta alla donna un’infermità mentale solo parziale e non totale, ha indirizzato il giudice verso la prosecuzione del procedimento.
Il quadro emerso oggi ribalta di fatto lo scenario prospettato nell’udienza di ottobre, quando la giudice Cristiana Argiolas aveva scelto di rinviare la decisione per consentire l’eventuale partecipazione della donna e acquisire proprio la nuova relazione sul suo stato psichico. In quella fase la difesa, rappresentata dall’avvocato Gianluca Aste, sulla base anche della consulenza disposta dal giudice, sostenevano la totale incapacità di intendere e di volere, aprendo alla possibilità di un non luogo a procedere. Possibilità che ora, alla luce dei nuovi elementi, viene meno.
In aula confermata anche la costituzione di parte civile del padre della vittima, Piero Carta, rappresentato dall’avvocata Anna Paola Putzu. Le indagini avevano ricostruito il contesto di forte disagio in cui viveva la donna: un malessere personale che negli anni era andato aggravandosi, dopo precedenti percorsi di cura.
Ora la parola passa al dibattimento, dove saranno nuovamente affrontati tutti i nodi della vicenda, a partire dalle condizioni psichiche dell’imputata e dal loro impatto sulla capacità di intendere e di volere al momento dei fatti.

