Monumenti Aperti arriva a Oristano. 29 siti aperti al pubblico

Ci sarà anche Oristano tra i Comuni che partecipano, sabato 11 e domenica 12 maggio, a Monumenti Aperti.  Alla sua XXVIII edizione, la manifestazione organizzata e coordinata a livello regionale e nazionale dall’associazione Imago Mundi OdV, farà tappa, quest’anno, in 78 Comuni: lungo cinque fine settimana dal 4 maggio al 2 giugno e in una seconda parte dal 12 al 27 ottobre. La tranche autunnale, che verrà chiusa da Cagliari, partirà il 12 ottobre a Bitonto e nel weekend successivo approderà a Ferrara e nelle undici amministrazioni locali che compongono l’Unione dei Comuni dell’Alta Gallura. Spazi per i sogni è il tema di questa edizione. L’idea è proporre e sostenere la necessità (e la capacità delle comunità) di creare spazi, fisici e virtuali, per il perseguimento e la realizzazione di sogni, siano essi già concretizzati – quindi memoria – che da realizzare – quindi evoluzione/futuro.

Sono 29 i luoghi della cultura visitabili a Oristano, tra musei, monumenti, siti di interesse archeologico, storico e naturalistico, aperti ai visitatori sabato 11 e domenica 12 maggio, a cui si aggiungono 3 itinerari tematici. Tutte le informazioni sul programma e sulle attività collaterali possono essere consulte sul sito monumentiaperti.com.

I MONUMENTI

Archivio Storico Comunale. L’Archivio Storico del Comune di Oristano offre uno spaccato straordinario della storia della città dal 1479, data in cui, in seguito alla caduta del Marchesato oristanese, il centro di Oristano fu elevato al rango di Città Regia, sino ai documenti più recenti prodotti nel corso dell’attività amministrativa della città.

Biblioteca Comunale. La Biblioteca comunale di Oristano è stata fondatanel 1953. Dal maggio 2009 ha sede pressoi locali del monumentale ex ospedale e asiloinfantile di Sant’Antonio. Tra i vari ambientida non perdere la sala consultazione e studio,ricavata nell’ex cappella che fu dedicata all’Immacolata,e la Sala Sarda situata nell’ampio salonedal soffitto a capriate.

Museo Diocesano Arborense. Il museo, nato nel 2012, è il più vasto museo diocesano della Sardegna. Sorge tra la Cattedrale e il Seminario Tridentino e si articola su più spazi espositivi. La Sala San Pio X ospita la collezione permanente, che raccoglie una selezione di argenti, paramenti liturgici e statuaria lignea provenienti dal tesoro del duomo (XV – XIX secolo). Qui si conservano anche le preziose testimonianze della cattedrale medievale, compresi i picchiotti bronzei e i codici miniati. Le Sale del Seminario accolgono la collezione archeologica e numismatica, mentre un ampio spazio è dedicato, insieme alla Galleria delle Esposizioni, alle mostre temporanee.

Chiesa e Chiostro del Carmine. La chiesa e il Convento del Carmine costituiscono un unico fabbricato di stile rococò realizzato tra il 1776 e il 1785. L’opera, attribuita all’architetto piemontese Giuseppe Viana, fu realizzata a spese del Marchese d’Arcais.

Scuola Elementare di Via Bellini, con visite guidate alla scuola e alle ceramiche dei maestri Arrigo Visani e Carlo Contini.

Torre di Portixedda. La torre si apre nell’angolo in cui la cinta muraria di nord-est si univa con quella di sud-est. L’individuazione delle fondamenta di una torre quadrata entro il torrione circolare riporta la torre primitiva al XIII secolo, all’epoca della costruzione della cinta muraria e delle torri maggiori, mentre il torrione circolare si dovrebbe assegnare all’epoca della dominazione spagnola (sec. XV-XVI).

Chiesa e Monastero di Santa Chiara. Il complesso venne edificato nel 1343 ad opera del giudice Pietro III d’Arborea, su una preesistente chiesa dedicata a San Vincenzo. La chiesa, edificata in forme gotiche, conserva

ancora l’antica abside e diverse testimonianze dell’antico monastero.

Biblioteca del Liceo Classico S.A. De Castro. Presente a Oristano fin dal 1860, la biblioteca vide nel 1965 l’abbellimento della nuova sede con i pannelli ceramici di Nerino Negri e Paolo Meneghesso dedicati alle Arti: pittura, poesia, teatro, scultura, musica, canto, architettura.

Pinacoteca Comunale Carlo Contini. La Pinacoteca Comunale di Oristano ospitata presso l’antico ospedale giudicale, “Hospitalis Sancti Antoni” è intitolata a Carlo Contini, il più importante artista oristanese del XX secolo. La Pinacoteca si articola in due sezioni permanenti: una dedicata alla collezione artistica di proprietà del Comune di Oristano e una dedicata interamente a Carlo Contini.

Chiesa e Convento di San Domenico. La chiesa e il convento vennero edificati nel 1634 ad opera del nobile oristanese Don Baldassarre Paderi. L’intero complesso ospitò i frati domenicani fino al 1832, in seguito fu retta dal delegato ecclesiastico dell’Arciconfraternita del Santissimo Nome di Gesù, presente fin dall’erezione della chiesa.

Sede del Gremio dei Falegnami. La sede della corporazione, posta sotto l’invocazione di San Giuseppe, rappresenta l’antico luogo di riunione dei soci di una delle istituzioni più antiche della città di Oristano.

Gran Torre. La Gran Torre, situata nella borgata marina di Torre Grande, è la maggiore delle torri litoranee erette fra il tardo Cinquecento e i primi del Seicento per la difesa anti barbaresca. Le dimensioni straordinarie di questa torre, dotata di bocche da fuoco, devono attribuirsi alla sua funzione di presidio difensivo del porto di Oristano.

Chiesa e Monastero delle Cappuccine. L’intero complesso religioso della chiesa e del convento delle monache cappuccine venne edificato nel 1739 ad opera del facoltoso cittadino oristanese Pietro Ibba. La chiesa, annessa al complesso claustrale, è dedicata all’Immacolata il cui simulacro è esposto al centro dell’altare maggiore.

Cattedrale di Santa Maria Assunta e Tombe Bizantine

Dedicata all’Assunta, la Cattedrale sorge su una preesistente ecclesia di età bizantina ampliata nel corso dei secoli. Tra il 1729 e il 1745 l’edificio è stato riedificato secondo gli schemi del barocco piemontese.

Annesse alla Cattedrale si potranno visitare le tombe bizantine (scalinata esterna) risalenti al VII sec. d.C.

Palazzo Arcais. Il Palazzo, edificato nel corso Umberto, presenta un’austera facciata appena movimentata dalle mostre modanate in pietra trachitica rossa; una nota decisamente più frivola è data invece dai balconcini semicircolari che ornano le aperture al piano nobile. Un cupolino campaniforme ricoperto di maioliche policrome dà luce allo scalone interno.

Palazzo Campus – Colonna. Il Palazzo Campus Colonna è uno storico edificio signorile la cui struttura attuale ha preso il posto di un precedente edificio, dalle linee più semplici, del quale sono state mantenute le finestre della facciata principale, rese più aggraziate da particolari decorativi. Nei locali del palazzo è esposta un’ampia rassegna di quadri realizzati da artisti che hanno fatto la storia del Novecento sardo.

Chiesa di San Sebastiano. Edificata sul finire del XVI e gli inizi del XVII secolo, la chiesa di San Sebastiano è considerata la più antica chiesa parrocchiale dei borghi della città. L’edificio presenta all’interno un’unica navata e alcune cappelle su entrambi i lati.

Chiesa di Santa Lucia. La chiesa di Santa Lucia risale ai secoli XVI e XVII. L’attuale prospetto, realizzato nella prima metà dell’Ottocento, si mostra in stile neoclassico, con un timpano sostenuto da quattro colonne massicce. La chiesa è la cappella del Gremio dei Muratori.

Chiesa della Beata Vergine Immacolata. La chiesa e l’annesso convento furono eretti nel 1608 ad opera della munificenza del nobile oristanese Domenico Paderi. Il complesso, edificato subito fuori della cinta muraria, sulla strada che porta verso la chiesa e il convento di San Martino, sin dalle origini ospita i padri Cappuccini.

Chiesa di San Mauro Abate. La Chiesa di San Mauro Abate sorge in prossimità del lato occidentale della cinta muraria medievale di Oristano e presenta la facciata originale visibile sul lato nord e una facciata laterale costruita in stile tardo neoclassico sulla via Sant’Antonio. All’interno si trovavano le cappelle di San Mauro, dei Santi Crispino e Crispiniano e della Santissima Vergine della Pietà.

Chiesa di San Saturnino. La chiesa riedificata nel 1901, risulta sovrapposta ad un antichissimo edificio chiesastico intitolato al martire cagliaritano San Saturno. Offre al suo interno un altare maggiore realizzato in pregevole marmo toscano.

Chiesa e Convento di San Francesco. Documentati già dal 1252, la chiesa e il convento dei francescani in Oristano furono realizzati forse da maestranze venute dalla penisola, ispirate alla corrente costruttiva dei cistercensi. La ricostruzione, terminata nel 1847, fu affidata all’architetto Gaetano Cima il quale, in stile neoclassico, realizzò un edificio a pianta centrale con un pronao a 4 colonne.

Chiesa di San Martino. La chiesa, citata nel testamento di Ugone II del 1335, fu edificata presumibilmente nel XIII sec. e mostra, scolpiti in un capitello, gli stemmi con i pali d’Aragona affiancati all’albero sradicato d’Arborea. La chiesa è sede delle due Arciconfraternite cittadine, del Santissimo Nome di Gesù e del Rosario.

Torre di Mariano II. La torre, eretta nell’ingresso nord della città nel 1290, è attribuita all’opera del Giudice Mariano II. Innalzata su un filare di blocchi in basalto, è costruita per il resto interamente in conci squadrati d’arenaria. Il corpo principale, alto 19 metri, è sovrastato da merli guelfi. Completa una torretta alta quasi dieci metri, sovrastata da tre merli guelfi per lato.

Tour dei Palazzi. Partenza da Piazza Eleonora. La visita propone la Oristano moderna e contemporanea in un percorso in cui le storie cittadine e delle famiglie illustri sono raccontate dalle vestigia dei loro palazzi: dall’antico Palazzo di Città ai palazzi comunali Colonna e Scolopi, dalle visioni del Palazzo Carta- Corrias al Palazzo Paderi.

Percorso degli Ebrei. Partenza da via Carmine 18 (sede della Polizia municipale). Cenàbara: la presenza ebraica a Oristano nel Basso Medioevo. È a partire dalla parola sarda per indicare il venerdì, cenàbara, che verranno indagati e illustrati i segni della presenza ebraica a Oristano tra età giudicale e catalano-aragonese (XIV e XV secolo). Attraverso l’esposizione degli studenti, sarà ricostruita la storia della presenza israelitica nell’Isola e si approfondiranno i legami economico-commerciali tra la Sardegna e il resto del Mediterraneo. La sede prescelta, all’angolo tra via del Carmine e via Azuni, non è casuale: è posta infatti all’inizio della via che nel Medioevo accoglieva gli Ebrei e le loro attività.

Struttura difensiva della cinta muraria. Edificio medievale in via Garibaldi 66/68, di fronte al Monastero di Santa Chiara. L’antica struttura di origine medievale, sino al 1870 appartenne al Conte Paolo Spano, successivamente passò al possidente Giovanni Pau che lo utilizzò come granaio. Ereditato dallo studioso oristanese Peppetto Pau, nel 1982 venne acquistato dal restauratore Duilio Tanchis che lo adibì a laboratorio di restauro.

Centro di Documentazione e Studio sulla Sartiglia. La nuova area espositiva multimediale del Centro di Documentazione sulla Sartiglia di Oristano, realizzata dalla Fondazione Sa Sartiglia, ospitata nei locali del palazzo Sanna in via Eleonora, custodisce preziose testimonianze dell’antica giostra equestre oristanese.

Palazzo degli Scolopi. Nel 1677 il mercante oristanese Michele Pira decise di far costruire a sue spese un collegio per dodici religiosi accanto alla chiesa di San Vincenzo. Sorsero così nel 1681 le scuole Pie curate dai padri Scolopi. Attualmente il palazzo ospita l’aula consiliare e diversi uffici dell’amministrazione comunale.

INFORMAZIONI UTILI

I monumenti saranno visitabili gratuitamente sabato e domenica dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.00, salvo dove diversamente specificato.

Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese saranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.

5X1000. Anche quest’anno Imago Mundi è tra i beneficiari del 5X1000 del Ministero della Cultura che prevede il finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici (soggetti di cui all’art. 2, comma 2, del D.P.C.M. 28 luglio 2016).

Per questo è possibile sostenere il progetto Monumenti Aperti devolvendo a Imago Mundi sui moduli della dichiarazione dei redditi il proprio 5 per mille del gettito Irpef comunque dovuto, senza nessuna spesa.

LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE 2024: Spazi per i sogni

Con il tema di questa edizione vogliamo proporre e sostenere la necessità (e la capacità delle comunità) di creare spazi, fisici e virtuali, per il perseguimento e la realizzazione di sogni, siano essi già concretizzati – quindi memoria – che da realizzare – quindi evoluzione/futuro. L’eredità, la memoria del patrimonio narrato (la realizzazione del sogno), viene qui riconosciuta come uno strumento, uno spazio condiviso dove agire insieme per lo sviluppo culturale, sociale, economico e ambientale di un territorio e all’interno del quale rispettare quei principi di sostenibilità e benessere che sono al centro dell’impegno contemporaneo. È la realizzazione del «sogno» di qualcuno che è diventato il «patrimonio» di qualcun altro.  Ogni comunità si alimenta di storie proprie, che ha creato, conservato e tramandato. Storie che spesso ruotano attorno a un oggetto, a un segno che proviene dal passato e racchiude qualcosa da scoprire. Quando visitiamo un museo, un sito archeologico, un giardino storico, una villa del secolo scorso, un palazzo moderno, un’architettura contemporanea e, in generale, quando entriamo in contatto con il patrimonio culturale, esso ci parla di processi, di ricerca, di lavoro, di passaggi, di attraversamenti e di vite più o meno note: di sogni, appunto, realizzati che formano memoria ed eredità culturale, quindi, patrimonio di comunità. Per il visual, a cura di Daniele Pani, è stata scelta una foto del Teatro Comunale di Ferrara scattata da Giacomo Brini. Il teatro, gremito di volontari di Monumenti Aperti che insieme celebrano la loro capacità di narrazione, diventa un luogo di luce e colori caldi che accoglie e nel contempo dichiara con potente immediatezza, profonda e autorevole, il suo ruolo di generatore di sogni e di portatore di memoria. Diventa la casa (per questa edizione) del marchio di Monumenti Aperti che si presenta già dal sipario, della cui trama di tessuto sembra essere parte integrante, fino ad arrivare ai cappellini rossi in sala e sui palchetti laterali, promuovendo un’esperienza di cultura e saldando ogni nuova conoscenza alla memoria.

LE ISTITUZIONI ADERENTI

Come avviene ininterrottamente dal 2008, il progetto Monumenti Aperti anche quest’anno ha ricevuto la Medaglia di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica Italiana.

L’edizione 2024 si tiene con i prestigiosi patrocini del Senato della Repubblica, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Camera dei Deputati, del Ministero della Cultura, del Ministero del Turismo. Particolarmente importante è anche il patrocinio del Parlamento Europeo, ricevuto lo scorso anno per la seconda volta e ora rinnovato.

Monumenti Aperti è realizzata su base nazionale da Imago Mundi OdV con il contributo di Ministero della Cultura, della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato dei Beni Culturali e Assessorato del Turismo), dei 78 Comuni aderenti; con il finanziamento della Città Metropolitana, che con la Determinazione n. 2336 del 9.8.2006 della Direzione Generale dell’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Sardegna, assunta per un rafforzamento della promozione e commercializzazione e della logistica infrastrutturale di Monumenti Aperti, ha assicurato al progetto un’importante dotazione di beni e strutture atte a raggiungere standard di qualità e obiettivi; e con il contributo di Fondazione di Sardegna.

Sponsor: SardexPay e Val.dy / Sponsor tecnici: Arti Grafiche Pisano, CTM SpA  / Media partner: Radio X e Eja TV  in collaborazione con BES – Best Events Sardinia.


RICONOSCIMENTI

Monumenti Aperti ha ricevuto nel 2018 il Premio dell’Unione europea per il Patrimonio Culturale/Europa Nostra Awards, il massimo riconoscimento europeo nel settore, per la sezione Istruzione, Formazione e Sensibilizzazione, consegnato in occasione del primo vertice europeo del patrimonio culturale a Berlino. Imago Mundi OdV è entrata a far parte della rete pan-europea per il patrimonio culturale Europa Nostra nel 2017.

Nel 2023, sempre con il progetto Monumenti Aperti, Imago Mundi è stata finalista a Stoccolma del prestigioso Social Innovation Tournament, la competizione della Banca di Investimento Europea dedicata ai migliori progetti di innovazione sociale d’Europa. La partecipazione ha fruttato la membership del SIT Alumni, il network dedicato ai finalisti. Inoltre, è inserita nel recentissimo progetto “Il turismo delle radici”, del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, che intende sensibilizzare le comunità locali sul tema dell’emigrazione italiana e dei viaggi delle radici. Infine, il MiC inserisce da anni Monumenti Aperti nella propria programmazione annuale delle Giornate Europee del Patrimonio (GEP/EHD).

SITO WEB, UFFICIO STAMPA E SOCIAL MEDIA

I contenuti della manifestazione, corredati da informazioni sempre aggiornate, foto, comunicati stampa e materiali video, sono ospitati nel sito ufficiale www.monumentiaperti.com, rinnovato quest’anno grazie all’intervento della Città Metropolitana. Il racconto in diretta della XXVIII edizione di Monumenti Aperti si svolgerà anche su Facebook (@monumentiapertiofficial), Instagram (@monumentiaperti) e Twitter (@monumentiaperti), canali social nazionali della manifestazione. Il tag ufficiale è: #MonumentiAperti2024.

L’APP HEART OF SARDINIA

Heart of Sardinia è un’app gratuita per iOS e Android, che da sette anni promuove il patrimonio turistico dell’Isola. Sarà l’app ufficiale dell’edizione 2024 di Monumenti Aperti e una guida digitale per tutti i visitatori: al suo interno sarà possibile consultare la mappa dei monumenti visitabili e salvare gli itinerari in anticipo.

Heart of Sardinia si occuperà anche di raccogliere dati anonimizzati e aggregati sulle abitudini dei visitatori per misurare i risultati della manifestazione. 

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