Oncoematologia a Oristano. Le associazioni fanno pressing sull’assessorato regionale alla sanità
Le Associazioni Komunque Donne, Le Belle Donne, CITTADINANZATTIVA, AIL e ADICONSUM, fortemente preoccupate dalle affermazioni fatte dal DG dell’Assessorato Regionale Igiene e Sanità, sulla presunta illegittimità e illegalità nella quale opererebbe la Struttura di Oncoematologia dell’Ospedale San Martino di Oristano, hanno ritenuto opportuno organizzare un incontro con i Presidenti dei distretti Sanitari del territorio di Oristano, i Consiglieri Regionali e i Segretari Generali di CGIL CISL e UIL.
I presenti hanno concordato la necessità di una azione comune di tutte le componenti politiche e sociali del territorio. E ritengono necessario che da parte della Regione o dell’ATS, nelle more del formale riconoscimento della Struttura di Oncoematologia oristanese, venga emanato un provvedimento d’urgenza, che consenta agli operatori sanitari di infondere la terapia salvavita alla paziente RB e a tutti coloro che dovessero trovarsi nelle medesime condizioni.
Si sono inoltre decise le seguenti iniziative:
-Richiesta di incontro urgente al Prefetto di Oristano e all’Assessore Nieddu, alla presenza dei Presidenti dei Distretti Sanitari e dei Consiglieri Regionali del territorio, per chiedere un provvedimento urgente per trovare soluzione all’emergenza, provvedimento nel breve periodo per il riconoscimento formale della Struttura di Oncoematologia e la garanzia che la Struttura rimanga completamente operativa e continui a erogare gli indispensabili e irrinunciabili servizi erogati sino a oggi;
-I Consiglieri Regionali si faranno carico di chiedere al DG dell’Assessorato Marcello TIDORE, attese le contraddittorie dichiarazioni rilasciate nel corso dell’audizione, una formale dichiarazione circa le attività che attualmente la Struttura di Oncoematologia di Oristano è autorizzata a effettuare e, più precisamente, se la mancanza di autorizzazione riguarda esclusivamente la possibilità di prescrivere e infondere i cosiddetti farmaci innovativi, oppure tutti i farmaci di natura oncoematologia compresi quelli di vecchia generazione e se, nel caso della prima ipotesi, siano state previste limitazioni all’assunzione in carico di nuovi pazienti.
Infine, le Associazioni promotrici hanno deciso di costituirsi ad adiuvandum nel procedimento giudiziario a carattere d’urgenza con il quale la paziente R.B. ha chiesto al Tribunale di Oristano l’emissione di un provvedimento che ordini alla Regione Sardegna, all’Assessorato alla Sanità e all’ATS, di somministrare la terapia salvavita presso il San Martino di Oristano. L’udienza è stata fissata dalla Giudice Valentina SANTA CRUZ per giovedì 20 febbraio.