
Oncologia al collasso a Oristano: “Reparto allo stremo”, denuncia la Cisl
La CISL di Oristano lancia l’allarme sulla drammatica situazione del reparto di oncologia dell’ospedale “San Martino”. A causa della grave carenza di personale medico, non sarà più possibile accogliere nuovi pazienti oncologici. “È una condizione inaccettabile – denuncia Alessandro Perdisci, segretario generale della UST CISL – che mette a rischio la vita delle persone e calpesta il diritto fondamentale alla salute e alla dignità dei malati”.I numeri parlano da soli. Nel solo 2024 il reparto ha gestito oltre 13.000 accessi con appena tre oncologhe in servizio.
Nei primi mesi del 2025 si contano già 318 nuovi casi oncologici nel territorio provinciale. “E oggi – spiega Perdisci – la situazione è ancora più grave: il numero di medici in servizio è calato ulteriormente, e il sovraccarico è diventato insostenibile”.
A peggiorare il quadro, secondo la CISL, è anche l’esclusione della provincia di Oristano dai programmi di formazione e specializzazione in oncologia. “Non possiamo formare nuovi specialisti, né attrarre professionisti – sottolinea Perdisci – e questo compromette anche il futuro dell’intero servizio sanitario locale”.
Per il sindacato si tratta dell’ennesima dimostrazione del disinteresse istituzionale verso Oristano. “Non possiamo accettare che chi si ammala di tumore venga lasciato solo o costretto a intraprendere viaggi della speranza fuori provincia o addirittura fuori regione. Basta abbandono”, attacca il segretario.
La CISL chiede l’immediata assunzione di nuovi medici oncologi e personale di supporto, l’inserimento di Oristano nei percorsi di formazione specialistica, e un piano straordinario di rilancio del reparto, da costruire insieme al territorio. “Garantire la salute significa garantire dignità. Oristano merita attenzione, investimenti e un sistema sanitario all’altezza dei bisogni della sua comunità”, conclude Perdisci.