Oristano conferma la cittadinanza a Mussolini. E in aula spunta il saluto fascista

Si è conclusa con una coda polemica, ad Oristano, la discussione sulla mozione che chiedeva di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. A presentarla è stato l’indipendentista Andrea Riccio, che dopo il voto ha avuto una reazione emotiva: rivolgendosi alla maggioranza di centrodestra, ha sollevato il braccio, eseguendo il saluto fascista. “È stato un gesto di scherno – dichiara Andrea Riccio -. Un saluto al nostro concittadino Benito Mussolini, che gradiva questo gesto. Detto questo, gradirei che si parlasse di cose serie, del contenuto della mozione”.

La mozione era finalizzata appunto a togliere la cittadinanza onoraria a Mussolini. Un riconoscimento che risale al secolo scorso, prassi in molti Comuni italiani. Alcuni l’hanno revocata, altri no. Così è successo ieri ad Oristano, dove la maggioranza di centrodestra ha deciso di respingere la mozione, “perché fa parte della storia e non c’è bisogno di un atto politico per confermare che non siamo fascisti” hanno spiegato i consiglieri di maggioranza. Al momento del voto, però, Riccio non ha evidentemente gradito e ha deciso di fare il saluto romano. Dai banchi della maggioranza, molti si sono indignati: “Chieda scusa” – ha detto Gigi Mureddu, il più adirato tra i consiglieri di centrodestra -. Mio nonno è stato fatto prigioniero in Grecia e portato in un campo di concentramento in Normandia. So che cosa significa il fascismo ed è molto lontano dalla mia ideologia. Faccio parte di un partito, Forza Italia, massima espressione del liberalismo”. Stesso pensiero dei colleghi di maggioranza, che hanno stigmatizzato il gesto. Agli atti del consiglio, schermaglie a parte, rimarrà la cittadinanza onoraria per il Duce

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