Oristano. Costi alle stelle e il Consorzio Industriale solleva le tariffe di smaltimento rifiuti
Costi alle stelle per la gestione dell’Impianto di Trattamento Rifiuti e il Consorzio Industriale di Oristano è costretto all’incremento delle tariffe, con particolare riferimento alle linee del rifiuto organico e del secco indifferenziato. Uno dei motivi del sovraccosto è legato alla discarica di servizio di Arborea, che ha esaurito la volumetria autorizzata. Conseguentemente, dallo scorso luglio il rifiuto secco indifferenziato viene sottoposto all’obbligatorio trattamento biologico di stabilizzazione e poi destinato alla discarica di Villacidro, con i conseguenti maggiori oneri di trasporto e smaltimento. A questi nuovi costi si aggiungono anche i notevoli incrementi della spesa per i carburanti e, soprattutto, per l’energia elettrica. Il confronto tra la bolletta del mese di agosto del 2021 e lo stesso mese del 2022, denota un passaggio da 42.490 euro a 196.531. L’impianto è fortemente energivoro e, sulla base degli attuali livelli del prezzo, è stato possibile rilevare che i costi per l’energia elettrica dell’impianto sono passati da circa 541.000 euro per il periodo gennaio-ottobre 2021 a oltre 1.140.000 euro per il medesimo periodo del corrente anno, mentre la previsione del costo annuale 2023 per questa sola voce arriva a circa 1,4 milioni di euro.
Per la predisposizione delle tariffe di smaltimento 2023, il Consorzio ha quindi previsto maggiori costi di gestione rispetto al 2022 per quasi 2 milioni di euro, ai quali deve essere aggiunto il recupero della prevista perdita del secondo semestre 2022 di oltre 1 milione di euro. Considerata la normativa regionale, che impone la copertura di tutti i costi di gestione con le tariffe, ha dovuto definire per il 2023 una tariffa a copertura dei suddetti extra costi. Il Consorzio ha tuttavia cercato di contenerbe l’impatto: per ridurre l’incidenza della perdita del secondo semestre 2022 questa è stata “spalmata” sulle tariffe di smaltimento 2023 e 2024 e sono state utilizzate delle previsioni di costo dell’energia elettrica particolarmente ottimistiche, nella speranza di una riduzione delle bollette nei prossimi mesi. Questo ha consentito di contenere l’incremento della tariffa del secco residuo dalla misura inizialmente prevista di oltre 324 €/t a quella di 292,40 €/t, rispetto agli attuali 184,23 €/t, mentre la tariffa dell’umido è stata elevata a 110,50 €/t rispetto agli attuali 97,13 €/t.
La tariffa del secco residuo risulta molto elevata per gli oltre 80 Comuni della provincia di Oristano che conferiscono il secco residuo presso l’Impianto e di conseguenza per i loro cittadini. Per questo motivo, il Consorzio ha fatto richiesta alla Regione di un intervento finanziario urgente specifico, anche nell’ambito dei provvedimenti attualmente in discussione, finalizzato a ridurre i costi di gestione dell’Impianto e, di conseguenza, contenere in misura significativa il previsto incremento tariffario da applicare dal Gennaio 2023, chiedendo il supporto dei consiglieri regionali e dei Sindaci della provincia di Oristano. La modalità dell’intervento finanziario richiesto alla Regione, finalizzato alla copertura di costi di investimento sostenuti dal Consorzio con fondi propri e prestiti bancari, consentirebbe una riduzione della tariffa del secco residuo del 2023 e del 2024 di circa 80 euro a tonnellata ed estenderebbe i suoi effetti positivi anche nei prossimi anni, quando il rifiuto secco residuo dovrà essere trasportato e smaltito al termovalorizzatore di Macchiareddu.