Ospedale di Ghilarza. Il Comitato chiede ai Sindaci protesta clamorosa
“Basta con le parole, adesso è necessaria e urgente una forte rottura istituzionale!” – così i portavoce del Comitato a difesa del Delogu, dopo mesi di silenzio dovuti esclusivamente al lockdown.
La rapida diffusione del coronavirus aveva costretto gli attivisti ad annullare, all’ultimo momento, la manifestazione di marzo, programmata sulla S.S. 131, per sostenere la richiesta di riapertura del Punto di Primo Intervento dell’Ospedale di Ghilarza.
Sono passati mesi, ormai, e la situazione è ulteriormente peggiorata: alla chiusura del servizio del vecchio Pronto Soccorso, si è progressivamente aggiunta la sospensione delle attività chirurgiche e di quelle ambulatoriali, la mancata nomina di un Direttore Sanitario operativo in loco, il
trasferimento in altra sede di numerosi operatori, l’indisponibilità dell’unica anestesista presente, la riduzione delle prestazioni radiologiche, il rifiuto dell’ennesimo progetto di adeguamento della struttura ospedaliera appositamente predisposto dall’apparato tecnico, il collasso del servizio di trasporto con le ambulanze e, di questi giorni, la seria minaccia di un blocco dell’operatività del laboratorio.
“Al tavolo delle nostre riunioni si sono seduti l’Assessore Regionale della Sanità, il Presidente della relativa Commissione, il Direttore della ASSL, i rappresentanti del territorio in Consiglio Regionale: parole molte a corollario di impegni e promesse, ma solo vuote parole” scrivono Raffaele Manca, Livio Deligia e Immacolata Boeddu.
“Oppressi da tale disastro abbiamo in mano, ormai, una sola carta da giocare: una nuova forte mobilitazione di tutto il territorio a supporto di una richiesta secca e ultimativa: il Punto di Primo Intervento dell’Ospedale Delogu deve riaprire entro il prossimo mese di agosto. E tale riapertura deve rappresentare il primo passo del percorso di riattivazione e rilancio di tutte e funzioni ospedaliere attribuite a Ghilarza dall’apposito Piano reso operativo dal Consiglio Regionale.
Nel caso la richiesta non venga soddisfatta neppure stavolta, chiediamo a tutti i Sindaci dei Comuni del Guilcier/Barigadu, che hanno il mandato in scadenza, di dimettersi in blocco entro la prima settimana di settembre, costringendo così il Presidente della Giunta Regionale a nominare Commissari straordinari per la gestione della fase elettorale del prossimo ottobre”.