
Poste. Impiegata infedele sottrae 40.000 euro da conti di anziani. Sospesa
Dopo mesi di indagini, i Carabinieri delle Stazioni di Ghilarza e Abbasanta, su delega della Procura di Oristano, hanno eseguito un’ordinanza di sospensione dal pubblico servizio nei confronti di un’impiegata di Poste Italiane, ritenuta responsabile di diversi episodi di peculato e di sostituzione di persona.
Le indagini, iniziate all’inizio del 2024 a seguito delle denunce presentate da diversi correntisti, hanno permesso di raccogliere una quantità consistente di prove a carico dell’indagata. Quest’ultima, che in quanto dipendente delle Poste Italiane era incaricata di un pubblico servizio, si era indebitamente appropriata di quasi 40.000 euro.
Le modalità delle appropriazioni illecite, come ricostruito dai militari, variavano da un caso all’altro: in alcune situazioni l’indagata estingueva le carte Postepay delle persone offese per poi aprire libretti postali a loro nome, dove faceva confluire le loro stesse somme; in altre, si impossessava delle liquidità dal conto di diversi correntisti, adducendo come motivazione delle operazioni che “non era andate a buon fine”.
È emerso che per sviare ogni eventuale attività d’indagine, l’arrestata utilizzava le postazioni di altri colleghi, che in quel momento non si trovavano in ufficio, e che per aprire uno dei libretti postali si era addirittura servita di un documento d’identità denunciato come smarrito. L’analisi delle firme apposte sulle carte per aprire il conto ha confermato che non corrispondevano a quelle degli intestatari.
Particolarmente odiosa, come sottolineato dal G.I.P., è la situazione delle persone scelte come vittime: si trattava per lo più di persone anziane, linguisticamente fragili (tra loro anche una donna di origine cinese) o affette da disabilità sensoriali, che non si sarebbero potute facilmente accorgere delle anomalie. La dipendente era ben conscia di questa vulnerabilità, potendo raccogliere le loro informazioni per l’attività lavorativa che svolgeva.
Durante la perquisizione, avvenuta il 26 marzo, a casa dell’indagata, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato materiale utile alle indagini, tra cui una carta d’identità e una tessera sanitaria intestate ad un terzo, varie fotocopie di documenti d’identità e un’agenda in cui comparivano nomi di correntisti e i relativi numeri delle loro carte Postepay.
Le forze dell’ordine raccomandano ai cittadini di rivolgersi alle caserme per ogni dubbio, anche per un semplice consiglio, o nel caso in cui si dovessero notare movimenti sospetti sulle loro posizioni. Si ricorda che ogni operazione bancaria o postale è tracciabile e verificabile tramite sportello, applicazione o tramite il contatto telefonico delle stesse Poste Italiane.