
Pronto Soccorso in affanno. Ordine di Oristano contro i medici a gettone extra-comunitari
L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Oristano, presieduto da Antonio Luigi Sulis, rilancia l’allarme sull’impiego dei cosiddetti “medici a gettone” extra-comunitari, ammessi in deroga nei Pronto Soccorso. La causa? Non essendo iscritti all’Ordine, non dispongono delle credenziali necessarie per accedere alle piattaforme INPS e INAIL, con conseguenze significative: “Una condizione che compromette la continuità assistenziale e scarica ulteriore lavoro sui medici di famiglia, con evidenti disagi per i pazienti” – afferma Sulis.
L’Ordine rivolge un appello urgente alla ASL: “Adotti ogni misura possibile per risolvere questa criticità, a tutela dei cittadini e dell’efficienza del sistema sanitario.”.
La preoccupazione cresce anche in merito al recente bando regionale che proroga i contratti di fornitura di personale medico tramite cooperative e società di servizi. Ciò avviene nonostante il Ministro della Salute abbia espressamente invitato le Regioni a desistere, e nonostante un Decreto del 31 luglio 2025 abbia sancito il divieto di tali affidamenti.

Secondo Sulis, la regione, continuando su questa strada, esautora l’Ordine dalle proprie competenze istituzionali, poiché: “Senza iscrizione all’Albo non è possibile esercitare alcuna vigilanza sulla deontologia medica, né intervenire in caso di inadempienze o violazioni.”
Antonio Sulis ricorda che, in qualità di organo sussidiario dello Stato, l’Ordine ha il dovere e il diritto di vigilare sul corretto esercizio della professione medica: “anche a tutela primaria della salute del cittadino.”
Ribadisce infine la necessità di eliminare ogni forma di intermediazione nei processi di reclutamento e di garantire standard di competenza, etica e sicurezza: “Solo così si può costruire un sistema sanitario più efficiente e orientato alla protezione dei cittadini.”