Quattro metri di silenzio. Per Antonio Meloni e i custodi dimenticati del lavoro
Abbiano deciso di pubblicare una poesia per restituire voce, dignità e memoria a chi muore lavorando. “Quattro metri d’aria e d’oblio” è il titolo che la scrittrice Yuleisy Cruz Lezcano ha scelto per raccontare, con parole cariche di dolore e denuncia civile, la tragedia di Antonio Meloni, morto sul lavoro a 75 anni in uno stabilimento di Marrubiu.
La poesia.
Il corpo cadde come il latte
caldo cade dal secchio:
senza urla, senza clamore,
tonfo rotondo nella gola del mattino.
Era lì, nello stabilimento
bianco di Marrubiu,
tra tubi d’acciaio e vapore di cagliata.
I muri sanno tutto ma non parlano.
Settantacinque anni
portati con l’andatura lenta
di chi ha imparato a non disturbare il tempo.
Era salito sul montacarichi
come si sale una scala già mille volte,
con la chiave inglese in tasca
e il pensiero a una guarnizione da stringere.
Il ferro non lo ha sorretto.
Il montacarichi si è fatto assenza,
e lui — foglia d’olivo nel vento secco —
ha tracciato un arco d’aria
di quattro metri e nessuna preghiera.
Caduto là dove il rumore è breve
e l’eco si vergogna di restare.
Una vita intera di turni e stagioni
si è accartocciata in pochi secondi:
non un lampo, non un’esplosione.
Solo l’invisibile colpisce,
mentre nessuno guarda.
E ora? Si misurano i centimetri,
si scrivono i rapporti.
Si annota: “Età avanzata.
Lavori di manutenzione.
Montacarichi.
La sicurezza non era andata in ferie?
Chi ha ascoltato quel tonfo
non lo dimenticherà.
Chi l’ha visto per terra
non userà più la parola “normale”
Lui era il custode delle viti,
l’uomo che aggiustava i difetti del mondo
con una chiave che ha aperto il buio.
Le dichiarazioni. Abbiamo chiesto a Yuleisy Cruz Lezcano perché abbia deciso di scrivere una poesia per la morte di Antonio Meloni (ha scritto altre poesie su altri morti bianche).
“Perché è paradigmatica – risponde -. L’età dell’uomo mi ha toccato nel profondo. In un paese che invecchia, dove il lavoro non viene redistribuito ma trattenuto fino all’ultima goccia, questo signore rappresenta un’intera generazione di lavoratori invisibili. Non era lì per piacere, non era lì perché non aveva altro da fare. Era lì perché, probabilmente, non aveva alternative. Perché la pensione non bastava, o perché era l’unico che conosceva ancora certe dinamiche dello stabilimento, o perché aveva un senso del dovere più forte della sua stessa stanchezza. È la figura del custode delle viti, come l’ho chiamato: una persona che tiene insieme il mondo, che ripara, che non pretende nulla. Nel silenzio con cui è morto, io ho sentito un grido. È il grido di tutti quelli che non fanno rumore quando cadono, ma lasciano un vuoto che non possiamo permetterci di ignorare. La poesia, in questo senso, è il mio modo per restituire loro voce e dignità. Per riportare umanità dove spesso rimangono solo numeri, rapporti, procedure. E poi c’è una dimensione simbolica che mi ha colpita: il latte, la cagliata, il vapore. Un’industria casearia è un luogo che richiama la cura, la nutrizione. Eppure è lì che accade la morte. Scrivere questi versi è stato un atto di amore e di denuncia. Se possiamo parlare ancora di poesia sociale e civile oggi, allora io vorrei che fosse questa: la poesia che restituisce luce a chi è stato inghiottito nel buio. La poesia che non consola, ma interroga”.

L’autrice. Yuleisy Cruz Lezcano è una poetessa, scrittrice e professionista della salute originaria di Cuba, residente a Marzabotto, in provincia di Bologna. Laureata in Scienze Biologiche e successivamente in Scienze Infermieristiche e Ostetriche presso l’Università di Bologna, ha unito la formazione scientifica a una profonda vocazione umanistica. Attualmente frequenta un master universitario di secondo livello in Gestione della violenza in ambito sociale, sanitario ed educativo, tema su cui è attivamente impegnata anche attraverso un progetto educativo itinerante che promuove la sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.
Autrice prolifica, ha pubblicato 18 libri, alcuni dei quali in edizione bilingue (italiano/spagnolo e spagnolo/portoghese), ricevendo premi e riconoscimenti in numerosi concorsi letterari nazionali e internazionali. Il suo ultimo libro, “Di un’altra voce sarà la paura” (Leonida Edizioni, 2024), è stato candidato al Premio Strega, selezionato per il Salone Internazionale del Libro di Torino 2024 e presentato in numerosi contesti prestigiosi: dalla Televisione di Stato della Repubblica di San Marino a Tele Granducato della Toscana, dall’ambasciata cubana a Roma al Festival Libri nel Borgo Antico di Bisceglie, fino alla trasmissione Street Talk di Andrea Villani, in onda su 22 reti televisive italiane. Il libro è diventato anche lo strumento centrale di un percorso itinerante di educazione e sensibilizzazione, presentato in scuole, comuni e associazioni in tutta Italia.
Nel 2024 è stata selezionata per partecipare al Festival Letterario di Venezia “La Palabra en el Mundo”, confermando la sua centralità nella scena poetica internazionale. Nello stesso anno ha ottenuto il Gran Premio della Giuria al Premio Internazionale “Il Meleto di Guido Gozzano” e il Premio Ginevra al Switzerland Literary Prize con il libro bilingue Doble acento para un naufragio, pubblicato da Edicões Fantasma in Portogallo. È stata inoltre giurata del Premio Internazionale La Estación del arte (Madrid) e selezionata dal progetto Latilma, in collaborazione con l’Università di Roma.
Nel 2023, oltre a numerose partecipazioni a festival e convegni (tra cui Poesia e migrazione a Padova e il Festival Sudamericana a San Ginesio), ha ricevuto la menzione di merito al Premio Nosside e il Gran Premio della Giuria al Premio Ossi di Seppia. Ha curato performance poetico-teatrali come “Intrecci: la fatica e il canto” presso il Museo Nazionale della Paglia a Signa, e ha partecipato a mostre poetico-pittoriche e a festival internazionali in Messico, Tunisia e Spagna.
Traduttrice letteraria dal e verso lo spagnolo, si dedica alla diffusione della poesia italiana in Spagna e Sudamerica e viceversa, attraverso collaborazioni con riviste, blog e progetti editoriali. È redattrice del giornale letterario del Premio Nabokov e del blog Alessandria Today, nonché giurata in vari premi letterari, tra cui Nabokov, Napoli Cultural Classic e Artebellariva.Le sue poesie sono state tradotte in francese, inglese, spagnolo, portoghese e albanese, e pubblicate in numerose riviste letterarie internazionali. È membro d’onore del Festival della Poesia di Tozeur (Tunisia) e ha rappresentato Cuba in festival di poesia a livello europeo e latinoamericano, tra cui Veracruz ciudad de los poetas.

