Sanità territoriale. Nell’oristanese 40 mila cittadini ancora senza medico di base

Si è svolto questa mattina, nella sala del Museo Diocesano Arborense di Oristano, il convegno dedicato alla nuova organizzazione della sanità territoriale nell’oristanese, promosso dalla Asl 5 di Oristano e dall’Ordine dei Medici della Provincia di Oristano. Al centro dell’incontro il tema “La sanità territoriale e lo stato di attuazione del Decreto Ministeriale 77/2022 nella Asl di Oristano”, con l’obiettivo di fare il punto sull’applicazione concreta della riforma nel territorio.

Il DM 77/2022, emanato dal Ministero della Salute, ridefinisce modelli e standard dell’assistenza territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale, puntando a una sanità più vicina ai cittadini, capace di migliorare l’accesso ai servizi, la qualità delle cure e la sostenibilità del sistema.

Il convegno organizzato da Asl e Ordine dei Medici sulla medicina territoriale

Tra i cardini del nuovo assetto figurano le Case della Comunità, gli Ospedali di Comunità, l’Infermiere di Famiglia e di Comunità, la Centrale Operativa Territoriale e un maggiore ricorso alla telemedicina. Il punto della situazione nell’intervista al commissario straordinario della Asl Federico Argiolas.

Il convegno è stato moderato dalla dottoressa Marina Cossu, responsabile scientifico dell’iniziativa e direttrice del Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata della Asl 5. Tra gli interventi, quello di Antonio Sulis, presidente dell’Ordine dei Medici di Oristano, che ha messo in evidenza dati ancora allarmanti.

Nel corso degli interventi si è partiti dall’analisi del quadro normativo e degli obiettivi strategici del decreto, per poi calare i modelli organizzativi nella specifica realtà territoriale oristanese, evidenziando criticità, opportunità e prospettive di sviluppo della sanità di prossimità.

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