Sospensiva del Tar. Stop ai lavori dell’Area Marina per il molo a Mare Morto

C’è un piccolo colpo di scena nel contenzioso tra Area Marina Protetta del Sinis e associazione Adina, per il molo che è in fase di costruzione a Mare Morto: il Tar ha accolto l’istanza di sospensiva presentata dai diportisti, che avevano impugnato la delibera che dava il via al progetto. Il provvedimento ha effetti immediati e i lavori, che stavano procedendo molto velocemente, si devono fermare. Il cantiere ha aperto pochi giorni fa, ma già oggi erano visibili i 38 metri del molo verticale, ben ancorato al fondale marino. Gru e ruspe sono al lavoro da ieri e l’opera principale è quasi ultimata.

La parte del molo già realizzata a Mare Morto

Un progetto che l’Adina ha contestato fin dal primo momento in cui è diventato pubblico, prima di tutto per non essere neanche stata coinvolta in sede di conferenza di servizi, quale soggetto interessato.

Le gru in azione nella zona dunale di Mare Morto

L’associazione che rappresenta i diportisti ha una concessione da 31 anni e il progetto dell’Area Marina – secondo quanto dichiarato pubblicamente dal presidente Ivo Zoccheddu – non è complementare, ma di fatto sostitutivo di quello già esistente. E impattante. Molto impattante, considerato che si localizza in una zona protetta da innumerevoli normative ambientali, sia a mare che a terra. Tutti motivi che hanno portato l’Adina a impugnare la delibera predisposta dall’Area Marina e il Tar a concedere da subito la sospensiva ai lavori, in attesa della sentenza definitiva. L’associazione di diportisti è tutelata dallo studio legale di Fabrizio Carta e Gian Marco Delunas

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