Sul palcoscenico dell’inclusione. A Oristano i ragazzi di Sea Scout raccontano la normalità

Sotto le festività natalizie il Teatro Garau di Oristano si accende e apre le sue porte agli spettatori dell’opera teatrale “E io che volevo essere normale”. Uno spettacolo che porterà tutti a pensare, ragionare, guardare gli altri e la quotidianità da un altro punto di vista. Scritto e diretto dalla regista Sara Dessena, interpretato dagli attori di Sea Scout e della compagnia teatrale Tealtro, “E io che volevo essere normale” andrà in scena al Teatro Garau venerdì 12 dicembre alle 18:30.

Si potrà partecipare su prenotazione tramite il sito https://www.seascout-group.org/. Prenotazione gratuita al 346 3286001, anche su What’App. Sul palcoscenico del Garau di Oristano saliranno gli attori con e senza disabilità intellettivo-relazionale. L’opera “E io che volevo essere normale” ha una grande ambizione: dimostrare che l’inclusione vera e propria non è un gesto che si può compiere occasionalmente ma è fatto di ascolto, dialogo, comprensione e valorizzazione delle differenze. L’opera teatrale vedrà la partecipazione anche di persone che non convivono con la disabilità: Giovanni Romano, Gabrielo La Porta e Stefania Andolfo.

Le attrici e gli attori sono impazienti di presentarsi ai propri spettatori: “È uno spettacolo che darà emozioni forti” – promette Giulia Andolfo. E se da un lato c’è l’impazienza per vedere realizzato questo spettacolo, dall’altro c’è, tra gli attori, la consapevolezza di quanto l’arte teatrale sia di grande aiuto nella vita di tutti i giorni: “Il teatro mi ha aiutato a superare la timidezza” – spiega Marcus Ledda. “Questo lavoro ha una morale: tutti abbiamo dei difetti e chi non ne ha, sta fuori dalla realtà” – commentano Marco Andrea Mancosu e Luca Foxi.

“Le cose più semplici sono le più importanti- spiega Valentina Cadoni – Venite a vederci, non perdetevi lo spettacolo, ci sarà da ridere!”.

La storia si snoda nello studio medico del dottor Frot, una caricatura giocosa e irriverente del celebre Freud. Qui, giorno dopo giorno, si avvicendano personaggi vivaci e imprevedibili che accompagnano il pubblico in un viaggio dentro un mondo rovesciato, dove nulla è come appare e dove la “normalità”, intesa come rigido stereotipo, viene smontata pezzo dopo pezzo. Al contrario, la realtà della disabilità emerge come un autentico punto di forza, un modo diverso e potente di stare al mondo. Con leggerezza, ironia e spontaneità, lo spettacolo mette in dialogo normalità e fragilità, rivelando come spesso siano proprio le etichette a limitarci più delle difficoltà stesse.

Dal supermercato alla metropolitana. È qui, nei luoghi della quotidianità, che va in scena “E io che volevo essere normale”; gli attori mettono in evidenza temi come l’amicizia, i pregiudizi, l’amore, i dettami sociali. Tra risate, equivoci e situazioni paradossali, il pubblico viene preso per mano e guidato in una riflessione profonda e al tempo stesso leggera, capace di illuminare ciò che spesso non si osa guardare da vicino.

“In questo spettacolo si parla di leggerezza – spiega la regista Sara Dessena – portare sul palcoscenico un lavoro come questo ha un grande significato perché dietro ci possono essere pochi mesi o un anno di studio e prove. Lo spettacolo è solo la punta dell’iceberg del grande lavoro che facciamo attraverso l’arte della recitazione, i risultati sono positivamente tangibili anche nelle vite di ciascuno. I ragazzi e le ragazze si stanno impegnando con molta serietà, con concentrazione e sono certa che questo arriverà al pubblico.”

“Se in Power Of Sport i nostri ragazzi sono atleti, in questo caso sono dei veri e propri attori – spiega il Fondatore di Sea Scout Riccardo La Porta-. Il loro impegno è massimo anche in queste settimane che precedono lo spettacolo. In Sea Scout l’attività teatrale è un’attività principe che custodiamo gelosamente, siamo molto orgogliosi che sia Sara Dessena a occuparsi con grande professionalità di questa attività fondamentale, in cui anche gli educatori e gli psicologi trovano riscontro positivo”.

L’evento si svolge con il patrocinio della Pro Loco di Oristano.

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