Tharros. Dieci giornate di squalifica a Calaresu. È polemica

L’attaccante della Tharros, Simone Calaresu, è stato squalificato per dieci giornate. Espulso alla fine del primo tempo della partita casalinga contro il Calangianus, Calaresu, secondo quanto scritto nel referto arbitrale, è stato colpevole di aver lanciato una bottiglietta d’acqua vuota, che ha colpito in testa un guardalinee.

Questo quanto scritto dal giudice sportivo, nel giustificare la maxi-squalifica: “La condotta del Calaresu è stata certamente non violenta, nel senso che si trae sia dall’art.35 del C.G.S. (“Costituisce condotta violenta ogni atto intenzionale diretto a produrre una lesione personale e che si concretizza in una azione impetuosa ed incontrollata, connotata da una volontaria aggressività”), sia dai principi generali del diritto, che dalle nozioni di comune esperienza. Tale condotta del Calaresu è stata del tutto deprecabile, destinata a sfociare, così come è sfociata, in una condotta gravemente irriguardosa nei confronti dell’assistente arbitrale, ai sensi dell’art. 36, comma 1, lett. b del C.G.S., che prevede una sanzione minima di 8 giornate di squalifica, di talché appare equo squalificare il Calaresu per 10 gare effettive”.

Non si è fatta attendere la replica della Tharros, che attraverso i propri profili social ha addirittura minacciato querele nei confronti della terna arbitrale: “La società SPD Tharros, dopo aver attentamente esaminato il comunicato n.56 2023/2024 – FIGC Sardegna, relativo al referto arbitrale della recente partita con il Calangianus, esprimerà la sua profonda insoddisfazione riguardo alle decisioni adottate.
A tal fine, la società chiederà ufficialmente l’autorizzazione per intraprendere azioni legali nei confronti della terna arbitrale coinvolta”.

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