
Visite da casa con lo smartphone. La Asl di Oristano apre alla telemedicina
Alla Asl 5 di Oristano parte la sperimentazione per la telemedicina. Prima la formazione di un primo gruppo di operatori sanitari, medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali, medici ospedalieri e infermieri che già lavorano in ambulatori dedicati. Poi il reclutamento dei primi pazienti. Il commissario straordinario Federico Argiolas lo aveva annunciato all’atto del suo insediamento nell’azienda sanitaria oristanese: “Una delle linee strategiche del mio mandato sarà la diffusione degli strumenti di telemedicina”.
Dalle parole si stanno delineando ora i primi fatti. Nella sede della Direzione generale, in via Carducci ad Oristano, si è svolto un incontro operativo tra un gruppo dei Professionisti della salute che lavorano nella Asl 5 e i dirigenti di ARES, incaricati di portare avanti il progetto telematico della Regione Sardegna.

SPERIMENTAZIONE E AVVIO “Entro il mese di luglio partirà nell’azienda di Oristano la sperimentazione della telemedicina con la televisita e il teleconsulto”, ha spiegato il dottor Argiolas, “strumenti disponibili molto presto grazie alla piattaforma gestita da ARES Sardegna. La televisita consentirà al cittadino, in particolare affetto da patologie croniche ed inserito in percorsi di cura e assistenza già definiti, di avere una visita di controllo non necessariamente in presenza, ma al suo domicilio utilizzando uno smartphone o presso strutture attrezzate con un computer dotato di videocamera. Il teleconsulto, invece, servirà per la condivisione delle informazioni cliniche e delle scelte del percorso di cura e assistenza tra professionisti della salute, come il medico di medicina generale, lo specialista ambulatoriale, il medico ospedaliero e i medici ASCoT”.
Il commissario Argiolas aggiunge: “ In un prossimo futuro, anche grazie a forme di integrazione con progettualità esistenti nelle Unioni dei comuni operanti nel territorio di competenza dell’azienda sanitaria oristanese, potrebbero partire poi le prime forme di telemonitoraggio, con strumenti che parlano a distanza con una centrale tecnologica, ma localizzati a casa del paziente cronico, inserito in definiti percorsi aziendali già strutturati. Saranno tutti strumenti di lavoro innovativi e sicuri, certificati come dispositivi medici, che consentiranno ai professionisti della salute di evitare di affidare decisioni cliniche, anche complesse, ad una semplice telefonata o ad applicazioni di messaggistica social”.
ARES E PIATTAFORMA. Nelle prossime settimane ARES Sardegna formerà il primo gruppo di operatori sanitari della Asl di Oristano, che saranno inseriti nella sperimentazione dell’utilizzo della nuova piattaforma. Poi il reclutamento dei primi pazienti. In via Carducci ad illustrare la nuova piattaforma per ARES Sardegna c’erano il dottor Cesare Delussu, direttore della Struttura Complessa “Sistemi Informativi Sanitari ed Informatica Clinica”, gli ingegneri Flavia Lodi e Gianmaria Mancosu per l’appalto PNRR della telemedicina della stessa Struttura Complessa e l’ingegner Marco Spissu, della Struttura Complessa “Governo delle Tecnologie Sanitarie”.
L’ingegner Marco Galisai, Direttore del Dipartimento di Sanità Digitale di ARES Sardegna, ha spiegato: “La sperimentazione avviata nella Asl 5 di Oristano segna un momento importante nel percorso di trasformazione digitale della sanità sarda. Come Dipartimento per la Sanità Digitale e l’Innovazione Tecnologica di ARES Sardegna siamo fortemente impegnati nel rendere operative soluzioni che migliorino concretamente l’accessibilità, la qualità e la continuità delle cure. Il potenziamento della medicina territoriale e il rafforzamento del legame tra ospedale e territorio ci permetteranno di offrire servizi anche a chi vive in aree difficilmente raggiungibili o presenta difficoltà negli spostamenti”. Il dottor Galisai ha aggiunto: “Si tratta di un sistema molto semplice: formeremo i medici, il personale sanitario e i pazienti, che potranno utilizzare questa piattaforma anche con un’applicazione sul proprio smartphone. L’introduzione della televisita e del teleconsulto, attraverso la piattaforma regionale Pohema, permetterà ai professionisti della salute di operare in rete, superando le barriere geografiche e garantendo ai cittadini – in particolare ai pazienti cronici e fragili – servizi più vicini, sicuri e tempestivi. Questa fase sperimentale rappresenta un modello replicabile su tutto il territorio regionale. La sua progressiva implementazione in tutta la Regione seguirà un preciso cronoprogramma. È il frutto di un lavoro di squadra tra ARES, le aziende sanitarie e gli operatori, che condividono l’obiettivo di portare l’innovazione digitale al centro dei percorsi clinico-assistenziali.”