
“Dormire tra i Giganti”. Bambini esplorano il Museo di Cabras in una notte magica
Una pila, un sacco a pelo e la magia della scoperta. Dormire tra i Giganti. Così un gruppo di 18 bambini si è preparato per passare la notte al Museo di Cabras, accanto ai Giganti, curiosi di scoprire i segreti di una storia che affonda radici in un lontano passato. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Mont’e Prama, si è rivelata un’occasione unica per avvicinare i più giovani al patrimonio archeologico, trasformando la visita museale in un’avventura indimenticabile.
I piccoli partecipanti, in un’età compresa tra i 6 e i 12 anni, guidati dalle archeologhe della Fondazione e dal Direttore del Museo, Luca Cheri, hanno esplorato le sale del museo con le torce in un’inedita visita notturna.
“Siamo entusiasti del successo di questa prima edizione – afferma Anthony Muroni, presidente della Fondazione – Vedere l’emozione negli occhi dei bambini, mentre visitano le sale del museo e scoprono la loro storia, meravigliati davanti ai Giganti, ci conferma quanto sia doveroso aprire i musei a nuove forme di fruizione. Coinvolgere i giovani, le nuove generazioni, rimane tra gli obiettivi più importanti della nostra mission. La notte al museo non deve essere considerata solo un’esperienza ludica, ma un modo differente per trasmettere conoscenza e amore per la nostra storia. Per questo abbiamo già pensato ad una seconda edizione per la data del 7 dicembre” – annuncia Muroni.

“Dormire tra i Giganti rappresenta un’occasione educativa coinvolgente, pensata per avvicinare le nuove generazioni al patrimonio archeologico – commenta Luca Cheri, direttore del Museo Civico Marongiu di Cabras – L’esperienza di vivere il museo in notturna e di trascorrervi la notte ha permesso ai bambini di instaurare un legame diretto e autentico con le collezioni e con gli spazi espositivi”.
Dopo aver sistemato i loro lettini nella sala antistante quella dei Giganti, i bambini hanno assistito alla proiezione del corto Boreddu e del film Una Notte al Museo. Prima del riposo, hanno vissuto un momento suggestivo: la “buonanotte ai reperti”, un piccolo rito collettivo che ha chiuso simbolicamente la giornata e reso ancora più speciale l’esperienza. Questa mattina, al risveglio, i giovani esploratori hanno condiviso la colazione all’interno del museo e ricevuto un attestato di Esploratore notturno del Museo del Sinis. Un ricordo tangibile che sottoscrive un’esperienza che ha unito scoperta, gioco e comunità e in cui archeologia e cultura hanno la capacità di parlare il linguaggio dei giovani.