Cabras. Oltre 6000 spettatori per i festival al Parco Archeologico. Importanti ricadute sul territorio.

Sono più di 6300 gli spettatori registrati nell’arco delle 14 serate che dal 27 giugno al 2 agosto hanno animato il Parco Archeologico del Sinis a Cabras (OR). Tre Festival, a partire dalla seconda edizione del “Festival Internazionale dell’Archeologia” e del “Festival Letterario dell’Archeologia”, fino alla nuova proposta del “Sardegna Archeofilm Festival”, che hanno visto alternarsi talk, proiezioni, presentazioni editoriali, aperitivi e molto altro.

La speciale due giorni conclusiva del “Festival Letterario dell’Archeologia” il 1° e il 2 agosto ha rinnovato il successo delle manifestazioni che in poco più di un mese hanno visto arrivare al Parco Archeologico del Sinis 90 ospiti, 55 relatori per 15 panel e tanti concerti, tra cui quelli per le due serate di chiusura del festival con i live di Abdullah Ibrahim e Tigran Hamasyan,realizzati in collaborazione con Dromos Festival.

Pubblico numeroso ad una delle serate del Festival

Un bilancio che conferma l’importante ricaduta sul territorio. Nel mese appena trascorso i biglietti staccati complessivamente per il Museo civico e nei siti gestiti dalla Fondazione Mont’e Prama sono stati infatti 22.551, il 24% in più dello scorso anno, con un incasso anch’esso in crescita del 24% rispetto al luglio 2022. Positivo anche il dato relativo ai primi sette mesi dell’anno: al 31 luglio erano 88.245 i biglietti staccati tra il Museo civico, l’antica Città di Tharros, la torre di San Giovanni, il sito di Mont’e Prama e l’ipogeo di San Salvatore, contro i 68.823 dello scorso anno (+28%): in questo caso incassi in crescita del 26,5% rispetto al 2022 e dell’11% rispetto all’ultimo anno pre-pandemia.

“Siamo pienamente soddisfatti del risultato raggiunto, perché la grande partecipazione ai Festival e l’accesso ai siti archeologici restituisce chiaramente l’interesse del pubblico nei confronti dell’archeologia, disciplina che per lungo tempo è rimasta di nicchia – ha affermato il presidente Anthony Muroni -. La commistione delle arti si è rivelata il metodo ideale per promuovere i tesori archeologici dei quali siamo i fortunati portavoce. Il nostro lavoro oggi sarà quello di continuare a valorizzarli, sia nel contesto locale in vista delle prossime edizioni dei Festival, sia oltreoceano con gli imminenti eventi in America alla presenza di Manneddu al MET e nel 2024 in altre città europee”

Condividi questa notizia: