Chiusa la stagione delle Sentinelle del Sinis. 105 i volontari che hanno difeso la costa
Hanno macinato chilometri, a piedi e in bicicletta, con quasi 2 milioni di passi, percorrendo in lungo e in largo il litorale delle penisola del Sinis. Anche quest’anno le Sentinelle sono state le protagoniste dell’estate, mantenendo la promessa di volontariato che da anni le lega al territorio. Il progetto Sinis Sentinels 2024 si è concluso con risultati straordinari. L’iniziativa, forte della collaborazione di Lagambiente Sardegna avviata nel 2022, è coordinata dall’Area Marina Protetta Penisola del Sinis- Isola di Mal di Ventre e nasce in una prima fase embrionale nel 2018, per garantire una sempre più attenta valorizzazione e tutela del patrimonio naturale della regione del Sinis.
Il progetto negli ultimi 3 anni ha visto il coinvolgimento di 287 volontari tra minorenni e adulti in ben 29 campi della durata di 10 giorni l’uno, permettendo alle Sentinelle di adottare il Sinis e sentirsi parte integrante di una comunità che ha a cuore il proprio patrimonio di bellezze paesaggistiche. Quest’anno sono stati 105 i protagonisti del campo “La Magia del Sinis”, provengono da molte regioni d’Italia: Sardegna, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Marche, Trentino e Veneto. Non sono mancati alcuni volontari giunti dall’estero: Marcello è americano e sceglie l’Italia perché la sua famiglia è di origini campane, Livia arriva dalla Danimarca, è italiana e vive all’estero per conseguire un dottorato di ricerca, Joyce è cinese ma risiede in Italia da qualche tempo, Ohiana arriva dalla Spagna e Chiristel è francese.La parola d’ordine comune, nel lavoro quotidiano, è stata Educazione, declinata in tutte le lingue possibili. Educare al buon vivere prima di tutto, nel rispetto della natura e delle biodiversità presenti; educare al rispetto delle regole della spiaggia come obiettivo di un lavoro di sensibilizzazione rivolto ai fruitori del mare, che spesso non sono consapevoli delle buone norme di comportamento sul litorale.
“Ogni anno l’arrivo delle Sentinelle segna l’inizio dell’estate nel nostro litorale – afferma convinto il Sindaco di Cabras Andrea Abis -. È innegabile che il loro contributo sia per noi prezioso e veramente apprezzato. La tutela di tanti chilometri di spiagge presenta degli oneri che un’amministrazione comunale difficilmente riesce a sostenere in completa autonomia. L’entusiasmo che spinge i volontari a essere partecipi in maniera attiva della preservazione del territorio locale è per noi un sostegno notevole per il monitoraggio costante. Le Sentinelle sono ormai conosciute e rispettate, operano in maniera attenta e con un livello di formazione che non bisogna dare per scontato, garantito attraverso l’Area Marina Protetta e gli operatori di Legambiente che ogni anno affiancano i volontari. Si tratta di un lavoro di squadra e di uno scambio culturale che ci piace molto”.Le Sentinelle del Sinis sono ormai riconosciute come presidio estivo della costa e oltre alle attività di pulizia dalla presenza di rifiuti spiaggiati, acquisiscono in prima persona consapevolezza, ma soprattutto fanno attività di informazione e sensibilizzazione a bagnanti, turisti e cittadini, sull’importanza dell’ecosistema dunale e quindi sulla corretta fruizione delle spiagge di quell’area che insieme ad altri litorali in Sardegna è ancora oggi oggetto di furti di sabbia, con danni notevoli all’habitat naturale.
“L’esperienza dei campi può fare la differenza nella lotta alla crisi climatica e al degrado ambientale – ne è convinta Rossella Fasano, Responsabile dei campi di volontariato di Legambiente italia -. I volontari e le volontarie, infatti, in tutti i campi di Legambiente, attraverso il loro impegno acquisiscono consapevolezza sull’impatto che l’attività antropica ha sull’ambiente, osservando da vicino le cause e gli effetti dei cambiamenti climatici sui territori, attuando al tempo stesso interventi per porne rimedio. L’obiettivo è costruire una rete di persone informate e coscienti che con il loro esempio di cittadinanza attiva possano dare gambe a un cambiamento dal basso. E ovviamente i campi sono anche l’occasione per svolgere attività concrete a supporto e sostegno di un territorio e della comunità che lo abita, a volte un vero servizio di cuscinetto dove mancano risorse”.
Prezioso è il contributo dei volontari nell’importante lavoro di recupero della sabbia di quarzo, specie laddove l’asporto è effettuato in maniera involontaria. Si conta una media di 4 secchi al giorno, per un totale di 560 chili di sabbia recuperata dalle docce presenti sul litorale (lo scorso anno erano stati recuperati 380 chili). Da sottolineare è il grande apporto nel contrasto all’invasione delle cicche di sigaretta: sono 14 mila i mozziconi recuperati durante la stagione, un numero ancora troppo elevato, seppur inferiore rispetto ai 20 mila raccolti durante la stagione 2023, complice positivamente, con tutta probabilità, la distribuzione dei quasi 800 posacenere da parte dei volontari, sia in spiaggia che nei chioschi presenti sul litorale e presso l’infopoint turistico a San Giovanni. Tanti anche i rifiuti raccolti nelle spiagge, si contano 96 sacchi, per un totale di 410 chili di spazzatura.
“In questi anni i dati forniti da Legambiente ci permettono di avere un ulteriore approfondimento sul mutamento delle abitudini, rispetto alla materia ambientale, da parte di chi frequenta le spiagge. Il lavoro da portare avanti è ancora molto vasto e impegnativo – afferma l’assessore all’Ambiente Carlo Carta -. Abbiamo riscontrato la necessità di modificare le aree di raccolta, predisponendo un numero maggiore di contenitori affinché si riduca al massimo l’abbandono incontrollato, compreso quello delle cicche di sigaretta. Resta sempre la lotta nei confronti di chi approfitta del costante servizio di raccolta per abbandonare gli ingombranti sul litorale. Durante le giornate ecologiche ma anche nel resto della stagione estiva capita spesso che ci si trovi davanti a veri e propri atti di inciviltà. Il lavoro delle Sentinelle assume un valore ancora più importante quando si riesce a ottenere una riflessione da parte di chi fino a oggi ha sempre gettato i rifiuti senza alcuna consapevolezza del danno ambientale compiuto”.
“Mettersi a disposizione di una missione importante come quella dell’educazione alla sostenibilità in un’area protetta è per Legambiente Sardegna motivo di grande orgoglio. L’esperienza delle Sentinelle voluta dall’AMP Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre, in cui i volontari si fanno portatori di informazioni e sensibilità sulla corretta fruizione delle risorse ambientali chiamando i turisti a divenire alleati dell’Ente gestore nella sua azione di salvaguardia, è un’ottima pratica da promuovere e replicare; e se davvero in Sardegna vogliamo incrementare l’estensione di territorio tutelato come da obiettivi dell’Agenda 2030, la buona gestione delle aree protette esistenti va valorizzata per dimostrare che è possibile conciliare efficacemente l’attrattiva turistica con la tutela di ecosistemi così preziosi e fragili “ – afferma Marta Battaglia, presidente Legambiente Sardegna.
Anche quest’anno le sentinelle hanno alloggiato durante i campi di volontariato nei locali dell’ostello della gioventù di Funtana Meiga messo a disposizione dall’amministrazione comunale. Quelle stanze, predisposte con un’accurata manutenzione proprio dai volontari del campo che si è svolto in primavera, sono state il cuore pulsante di un’attività di continua ricerca della metodologia più adeguata di comunicazione al bagnante. Le attività di simulazione di tentativi di approccio al fruitore della spiaggia, anche nei confronti di chi trasgredisce le regole, sono state la costante di un grande lavoro durato un’intera estate, affinché il confronto potesse sempre essere pacifico e sfociare nella risoluzione del problema.
Non sono mancate le dediche, le poesie, le riflessioni e i consigli, anche da parte dei turisti, per incrementare i servizi di tutela sul litorale. “È uno scambio continuo – confessa Cesare Agostini, da tre anni tutor e coordinatore del progetto -. Ognuno trova il proprio luogo da tutelare e da custodire e lo fa proprio. Un’esperienza inclusiva che ha visto i volontari portare un po’ del proprio mondo nel Sinis e ripartire ancora più ricco grazie all’incontro con gli altri. Il tesoro più grande e da valorizzazione è proprio la bellezza del lavorare insieme”.