Coronavirus. Dai Lions un respiratore artificiale per l’ospedale
Un respiratore artificiale in dono
all’ospedale San Martino di Oristano. Il ventilatore meccanico, fondamentale nel trattamento dei pazienti Covid con gravi complicanze polmonari, ma prezioso anche nel supporto alla respirazione di pazienti
con altre patologie, è stato consegnato questa mattina al direttore Assl
Oristano Mariano Meloni e a quello dei presidi ospedalieri Nicola Orrù dai Lions Distretto 108L, rappresentati dal vice governatore Silverio Forteleoni, dal presidente di circoscrizione Guido Alberti accompagnati dalla presidente del Lions Club di Oristano Antonella Meloni.
«Il nostro motto è we serve (noi serviamo, ndr): la nostra associazione, nata nel 1917 negli USA, è da sempre impegnata nella promozione di diverse attività operando nel campo della salute, dell’ambiente, della
scuola – spiega la presidente Antonella Meloni – tanti progetti sono stati promossi per la città con maggior attenzione alla scuole e alla prevenzione, ma mai come in questo momento ci siamo sentiti chiamati a
dare il nostro contributo: da qui è nato il progetto, a livello distrettuale (il distretto raccoglie le regioni Sardegna, Umbria e
Lazio), di supportare fattivamente gli ospedali, che lavorano in prima linea nella gestione dell’emergenza».
Progetto che in Sardegna è stato declinato nella donazione di cinque respiratori ad altrettanti ospedali sardi, tra cui quello di Oristano.
«Con la consegna del ventilatore meccanico al “San Martino”, il cui acquisto è stato totalmente autofinanziato da noi associati – spiega la presidente Meloni – vogliamo lasciare un segno tangibile all’ospedale,
dotandolo di uno strumento che sia utilizzabile dalla struttura sanitaria anche una volta superata l’emergenza Coronavirus».
«Ringraziamo di cuore il Lions Club di Oristano per questa importante
donazione, che ci permette non solo di affilare le nostre armi e rafforzare il nostro sistema di risposta all’emergenza Coronavirus – dichiara il direttore Ats-Assl Oristano Mariano Meloni – ma di poter
disporre di un importante dispositivo anche quando questa emergenza sarà
cessata, in un futuro che ci auguriamo sempre più vicino».