Da Cabras appello a Conte, insieme ad altri Comuni turistici in Italia: “Aiutateci”


Cabras è fra i 28 piccoli Comuni turistici che hanno aderito sin dall’inizio all’appello del sindaco di San Gimignano per la salvezza di questi enti. Ad oggi 46 hanno inviato l’appello al Premier Conte, ai presidenti di Camera e Senato e a tutti i capi gruppo del Parlamento.
“Sappiamo già che non troveremo nei nostri bilanci le risorse per far fronte alla riduzione delle entrate di parte corrente, che vanno dal 20% fino al 50% in alcuni casi. A rischio – aggiungono i 46 sindaci firmatari dell’appello – è anche la cura del nostro straordinario patrimonio artistico, culturale, monumentale, architettonico, che è patrimonio di tutta Italia”.


In vista della conversione del decreto legge “Rilancio” e dei possibili scenari che si apriranno, le richieste dei piccoli comuni turistici aderenti all’appello muovono verso l’istituzione di “un fondo speciale che copra, almeno in parte, la riduzione delle entrate direttamente connesse con il turismo anche dei piccoli comuni”, in modo da “garantire un minimo di liquidità per farci trovare in piedi quando i flussi turistici ripartiranno”.
I 46 sindaci chiedono la semplificazione di procedure per gli investimenti locali, di affidamenti, di procedimenti di appalto ed esecuzione dei lavori, strumenti che consentirebbero la circolazione delle poche risorse residue. Il tutto accompagnato dalla garanzia che i Comuni potranno rientrare da eventuali disequilibri di bilancio dovuti alle conseguenze dell’emergenza sanitaria nei prossimi anni.
Nell’appello al Governo i sindaci firmatari chiedono che sia possibile “attingere non solo all’avanzo di amministrazione di parte libera e destinata, ma anche a quello vincolato per affrontare con tutti gli strumenti la crisi in atto”, “trattenere il gettito Imu destinato allo Stato” e “stabilire una soglia di solidarietà al Fondo per lo sviluppo e la coesione, oltre la quale bloccare il contributo dei singoli comuni”.
Si rendono necessarie anche norme su affitti e norme specifiche per la riduzione della Tari alle imprese più compite dal lockdown.



Hanno firmato il primo appello i 28 comuni di Montalcino, Montepulciano, Pienza, San Quirico d’Orcia nel Senese, Greve in Chianti (Firenze), Castiglione della Pescaia (Grosseto), Barbaresco (Cuneo), Pollica, Positano e Amalfi in provincia di Salerno, Volterra (Pisa), Porto Venere (La Spezia), San Vincenzo (Livorno), Portofino (Genova), Otranto e Castrignano del Capo, Melendugno, Porto Cesareo (Lecce), San Severino Lucano e Guardia Perticara in provincia di Potenza, Iseo (Brescia), Valsinni (Matera), Diamante (Cosenza), Città della Pieve (Perugia), Cabras (Oristano), Castelsardo (Sassari), Malfa Isola di Salina (Messina), San Vito di Cadore (Belluno), Castiglione dei Pepoli (Bologna).
I nuovi comuni aderenti sono Castrignano del Capo (Lecce), Porto Cesareo (Lecce), Melendugno (Lecce), Castro (Lecce), San Quirico d’Orcia (Siena), Castiglione della Pescaia (Grosseto), Rionero in Vulture (Potenza), Papasidero (Cosenza), Quarrata (Pistoia), Buonconvento (Siena), Sarteano (Siena), Monforte d’Alba (Cuneo), Sizzano (Novara), Chiusi (Siena), Barberino del Mugello (Firenze), Nemi (Roma), Selvino (Bergamo), La Morra (Cuneo).

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